July 02, 2015 at 04:09PM

Rete a sprazzi, periodo al solito convulso. La vita è una tappa sulla vita e io faccio i miei calcoli. La logica matematica non ha mai aggiunto nulla all’Unico e la sua proprietà. Nemmeno la poesia. Sto leggendo “Autorità” di Vandermeer, mentre si va a limare “Bambi” con Andrea Gentile. La connessione è resa saltuaria dalla vita tridimensionale. Tutto il talento ha mai potuto il grammo del genio? Questa estate sfinisce i romani? La flebite, se non causa astio, a cosa serve? Mi hanno informato che improvvisamente è scomparso il mio amico parrucchiere Mario, personaggio totale di via Ripamonti. Bene così, avanti così, giusto così. Gli infermieri sono avari di ranitidina. La semiliquida conduce mite nitore alla massa dei talenti untuosi, dell’umano. La donna obesa di là dalla parete urla le tariffe telefoniche. I diverticoli vibrano nell’altra donna, che brucia senza lasciare traccia, oltre la universale stolidità delle pietre, che sono sempre badate poco, insegnamento della poca attenzione, della tridimensionale terrestre. E così brucia e io torno su, fumata la sigaretta concessa dal mago italiano della tiroide, torno su, io, staminale, senza qualificazione e genio…

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