July 14, 2015 at 04:27PM


Ieri viene a trovarmi, nella convalescenza colecistica, l’amico e autore Succo Gastrico. Allora permette che gli legga un piccolo segmento di “Bambi” (uscirà presso i tipi de Il Saggiatore a ottobre). La reazione è per me commovente e gratificante. Non resta che limare con Andrea Gentile e dare alle stampe. Ecco cosa scrive SG: “quello che è accaduto ieri è che una bocca ha scagliato nell’aria e nella materia ultravioletta che mi sta attorno un urlo fatto di chiodi da muro, un grido continuo e inalterato di venti minuti, la cui intensità cresceva in un modo in cui nient’altro può crescere, se non forse l’universo dopo il big bang, e pure quello un giorno inizierà la sua contrazione, mentre invece quest’urlo può solo trascendere tempo e spazio, quindi essere, semplicemente, essere; e io ero infatti, ed ero solo, lì in mezzo a quella bora chirurgica e sacra di chiodi, un bambino solo ma senza alcuna paura, perché quell’urlo parlava esattamente la mia lingua, un idioma ormai introvabile nel mondo, quindi da incoraggiare, amplificare, imprimere bruciando il nero nel bianco delle pagine di un libro, anche una sola preziosissima copia su tutto il pianeta, e infatti quell’urlo un libro sarà, prestissimo, a ottobre, e questo è ciò che finalmente io chiamo una cosa giustissima e buona, e io ringrazio Giuseppe Genna la cui bocca generosa ieri mi ha letto in anteprima una cosa potente preziosa che non dimenticherò mai, e con cui per sempre proverò a confrontarmi. conosciamo tutti, e io soprattutto conosco, la cecità di chi urla. è un sonno -istantaneo- senza sogni. poi c’è il risveglio, ed è Bambi.”

da Facebook http://on.fb.me/1M8dMu3

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