Quando passai a occuparmi più di prosa che di poesia, continuando ovviamente a occuparmi più di poesia che di prosa, Pier Vittorio Tondelli era venerato. Mi pareva, un tale fenomeno, assai prossimo alla surrealtà, invece era proprio all’altezza dell’italiano medio che ritiene di sapere e di concludere criticamente. La prosa di Tondelli è elementare, la narrazione è inesistente, quegli anni furono dominati da una cretinaggine di massa, previa alla fine di una qualunque società letteraria che avesse un senso.