Dal 16 ottobre, per 10 incontri, tengo presso la Libreria Egea (viale Bligny 22, Milano) un corpo a corpo con la letteratura e i nodi della scrittura, aperto a chi desideri affrontare dinamiche, problemi e abissalità della narrazione. Oggi, su “Tuttomilano” di Repubblica, si annunciano le letture consigliate (il “Bartleby” di Melville e “Cosmopolis” di DeLillo) e le modalità di questo corso di scrittura, che non verterà su tematiche affrontate già in moltissime altre iniziative, come il viaggio dell’eroe o la stesura di un buon dialogo, bensì sui gradienti di verità e la pratica che implica il mettersi a realizzare un romanzo o un racconto. Ci sono posti ancora disponibili, il modulo e le info per l’iscrizione sono nel sito dedicato: http://giuseppegenna.eu. Spero di incontrarvi in libreria tra un mese!
Per il corso di scrittura: intervista a Don DeLillo
di GIUSEPPE GENNA
Tra i materiali utili per il corso di scrittura che terrò da ottobre alla libreria Egea a Milano, propongo una mia intervista a Don DeLillo, con cui ho avuto l’onore di parlare del suo strepitoso “Zero K” (Einaudi). Era l’ottobre 2016 e si trattò di una conversazione a tutto campo sulla letteratura, le poetiche, le narrazioni – e qualcosa di più. Nel sito dedicato al corso, informazioni e moduli per l’iscrizione.
QUI IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERVISTA A DON DELILLO
Dall’intervista (qui la versione integrale):
D. Anni fa ha dichiarato: “Io non sono certo di quello che penso, finché non scrivo – devo scrivere per comprendere ciò che penso. La scrittura è un estremo atto di concentrazione”. Il personaggio di Artis in Zero K, in un’impressionante sessione di linguaggio mentale, afferma: “Quello che capisco viene dal nulla. Non so cosa capisco finché non lo dico”. Questo mi sembra dunque uno dei punti centrali di una poetica che si esprime certamente in tutta la Sua opera, ma che compie un salto a partire da “The body artist”, accelerando attraverso Cosmopolis e Point omega e culminando quindi in Zero K. La stessa Artis dice o le viene fatto dire “Sono fatta di parole”, ma successivamente, in questo monologo, dice in forma tra l’affermazione o la domanda: “Io sono solo le parole? So che c’è di più”. Cosa è più delle parole?
R. È precisamente qualcosa che mi accade e che mi tocca. È un’affermazione che tipicamente uno scrittore potrebbe enunciare. Io sono fatto solo di parole. E cosa potrebbe essere quel “più”? E’ tutta la vita, il corpo, le relazioni, i ricordi. E, certo, penso che sia anche qualcosa di più profondo, interiore, intimo: che sta sotto.
Giorgio Falco e la narrazione fredda
In vista del corso che terrò alla libreria Egea di Milano, da ottobre a dicembre, ho allestito un sito dedicato, con informazioni e possibilità di iscrizione nella sezione apposita. Oggi, tra i materiali utili a riflettere sulle scritture contemporanee, propongo l’incipit de “L’ubicazione del bene”, primo libro einaudiano di Giorgio Falco, uno dei migliori autori contemporanei italiani. GG
“L’ubicazione del bene” è il primo titolo einaudiano di uno dei migliori scrittori italiani contemporanei, Giorgio Falco. La sua opera è una progressione continua verso una maturità sempre al di là del nuovo confine in cui questo splendido autore si assesta. Riproduco l’incipit del suo secondo libro. Il primo capitolo è integralmente leggibile in pdf, cliccando qui. Sarà evidente il calor bianco a cui Falco è in grado di condurre una narrazione gelida e agghicciante. Se c’è una cifra della sua prosa, è proprio questo caracollare in ciò che, essendo abbacinante, non è possibile definire secondo temperatura. La luminosità, ai limiti dell’astrazione mentre si racconta ciò che è concreto ed emblematico del reale, viene a sostituire i gradienti tra freddo e caldo. Lo sviluppo della narrazione è imprescindibile da questo spazio bianco in cui lo scrittore milanese porta la visione e lo stile. Sarebbe un espressionismo astratto, se Falco non sollevasse la scrittura da quella visceralità coinvolgente che è propria di qualunque espressionismo e sottraesse l’astrazione con massicce dosi di realismo raggelante.
“Onde a bassa frequenza”
di GIORGIO FALCO
[da “L’ubicazione del bene”, Einaudi]
I topi annusano di notte lattine compresse nell’asfalto, muovono baffi, fiutano ruote, risalgono nei motori delle auto parcheggiate tra batterie, liquidi di freni e di raffreddamento, imbevono code nell’olio semisintetico, costeggiano marciapiedi, pronti a rifugiarsi nei tombini. Cercano cibo di giorno, impauriti dalla luce sfidano il disgusto dei passanti e tornano alle intercapedini delle cantine, ai cunicoli, alle discariche, ai magazzini dei supermercati, ai depositi di industrie dismesse, ai musei. Gli scarafaggi sono di più, più dei topi, più degli uomini, escono di notte, traboccano dalle macchine spente del caffè, camminano sulle tazzine rivoltate dei bar chiusi, sui cucchiaini pronti come soldati per le prime colazioni dell’indomani. Gli scarafaggi abbandonano il perlinato delle trattorie, lasciano le cucine dei self-service, gli interstizi d’acciaio dei forni e dei frigoriferi, escono dalle tubature dei palazzi, dagli scarichi rumorosi dei bagni, dei lavandini e delle cucine, dove marciscono litigi e avanzi di cibo.
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Per il corso di scrittura: Oltre la fine: il “Gordon Pym” di Poe
[Se interessate interessati al corso di scrittura, che terrò presso la libreria Egea a Milano, da ottobre a dicembre, questo è il sito dedicato e qui sono reperibili moduli per info e iscrizioni. In questa sezione, tutti i materiali di riflessione proposti.]
Tempio letterario del fantastico, il “Gordon Pym” di Poe è un maelstrom che mira all’occhio gravitazionale interno: mira a sfondare, a ridurre allo zero polare tutto il racconto. La traversata marinaresca a cui si sottopone il protagonista viene distrutta con un duplice finale: un’esperienza dell’inoltramento inaudito, che ricorda l’agone problematico che Kafka affronta nel suo supremo romanzo “Amerika” – mentre il grande praghese risolve con l’esperienza metafisica del “Teatro di Oklahama”, il grande americano dipinge la dissoluzione, sempre secondo le tonalità del metafisico, andando a rovesciare tutto, dallo sguardo al clima alle apparizioni di non-personaggi, tra urla indecifrabili, che portano ben al di là della semplice onomatopea. L’avventura di Edgar Allan Pym è uno dei momenti di oltranza assoluta del letterario. Ecco l’ultimo capitolo del libro di Poe, a cui segue un ulteriore finale, qui non riportato, in forma di nota enigmistica, di decifrazione razionale dell’irrazionale… GG
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Per il corso di scrittura: Robert Walser
Tra i materiali utili per il corso di scrittura, che terrò da ottobre a dicembre presso la libreria Egea a Milano, propongo oggi sul sito dedicato al corso un raffronto tra una narrazione breve e coerente firmata da Robert Walser e, di seguito, alcune microcitazioni da “Il brigante” e “Jakob Von Gunten”: qui il link al post. Si noterà come, a prescindere dalla strutturazione e leggibilità di un testo intero, la medesima poetica dell’annullamento e della violazione delle norme narrative, ritenute ortodosse o canoniche, si può cogliere in un’indifferenza assoluta rispetto alla narrazione di Walser, che apparentemente è lineare e implicitamente è eversiva e compattissima.
Sul sito dedicato al corso, info e iscrizioni nell’apposita sezione.
Aperte le iscrizioni al corso di scrittura presso la libreria Egea – Il minisito
Sono aperte le iscrizioni per il corso di scrittura che Giuseppe Genna tiene presso la libreria Egea in Milano (in viale Bligny 22, presso la nuova sede Bocconi, dal 16 ottobre al 18 dicembre. 10 lezioni su testo, stile, ideazione della narrazione e approccio con l’editoria.
A questo link, il minisito dedicato al corso. E’ presente il form per la richiesta di informazioni e l’iscrizione, con indicazioni circa il costo e le modalità di pagamento (il form è raggiungibile anche qui).
Nella sezione “Articoli”, alcuni materiali e suggestioni per avvicinarsi alle prospettive del corso, da DeLillo a Ellroy, da Foster Wallace a Kafka, in aggiornamento continuo. Sono disponibili 20 posti quale cifra massima. Spero di vedervi al corso!
Annunciazione: aperte le iscrizioni per il corso di scrittura presso la libreria Egea
Da ottobre a dicembre, presso la milanese libreria Egea (viale Bligny 22 – qui la mappa), terrò il primo corso di scrittura creativa e letteraria.
Si tratta di 10 lezioni a cadenza settimanale, in cui verranno discusse e sperimentate visioni e pratiche della scrittura di narrazioni, romanzi e racconti, per un’abilitazione a progetti letterari e creativi, dall’ideazione alle strategie con cui realizzare i testi alla pubblicazione. Si entrerà in universi autoriali, da Hugo a DeLillo, da Eschilo a Houellebecq, per rubare loro il mestiere, per assumere suggestioni, per creare un proprio stile e un proprio approccio alla narrazione e alle poetiche.
Non si intende proporre un corso per spiegare cos’è un punto di vista o come si sviluppi il ciclo del protagonista eroe – se si cercano simili tecnicismi basali, è strapieno di manuali e di insegnamenti specifici. Ciò che, con Egea, desidero offrire è proprio un’abilitazione alle domande profonde, alla verità della scrittura, alle poetiche e alle profondità proprie di ciascuno dei partecipanti e di tutti noi insieme. Ciò significa lavorare sui propri testi, oltre che vedere e smontare e *sentire* testi magistrali, esponendosi all’irradiazione di un editor e scrittore.
Per informazioni e iscrizioni: cliccare qui.
E’ possibile chiedere direttamente a me informazioni, compilando il form qui sotto: