Ho terminato ierinotte la lettura dell'ultimo/primo Wu Ming, "L'Armata dei sonnambuli" (Einaudi Stile Libero). Dico primo e ultimo perché qui siamo alle fondamenta celesti. Accade qui un fenomeno di svolta. Questo testo, così come "Q", non era e non è e non sarà interpretabile con gli strumenti della critica testuale novecentesca: la mette fuorigioco, la …
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