Bresson: L’ARGENT

Un formidabile (nel senso integrale di temibile: in quanto schierato, senza compromessi) saggio di Signorelli da 'Cineformum' su Bresson e la sua macchina antitrascendentale: "I personaggi de 'L'argent' non sono vittime del denaro, ma interpreti del mercato; oggetti funzionali, non conoscono il dover essere. Il grande moralista Bresson li abbandona al rispecchiamento di un'essenza. Prodotti di alienazione, essi sono chiusi alla trascendenza, intesa anche solo come il progetto esistenziale della scelta..."