Dante: fine della “Vita Nova”

La radice metafisica verso la quale che Dante escava nella "Vita Nova" - indicazioni di ordine pratico, ancorché esoterico. L'ascesi come ascesa, avendo come calamita una chiara visione, e l'esame del processo di pensiero che conduce alla consapevolezza, facendo leva sui presupposti di quella visione. Il passo finale che ha aperto, in epoca moderna, l'interpretazione sovraspirituale di Dante: "So io che parla di quella gentile, | però che spesso ricorda Beatrice, | sì ch'io lo 'ntendo ben, donne mie care".

Dante: iniziazione

Transumanar significar per verba / non si porìa. E' questo l'intero 'campo' di azione (conoscitiva e linguistica) di Dante: c'è uomo oltre il linguaggio, c'è uomo oltre l'uomo. Oltre quale uomo? Oltre l'uomo che non si conosce. L'uomo è: che cosa è? Detto anche che cosa fosse l'uomo, che cosa sarebbe questo 'è'? E non si potrebbe dire, poiché il dire sarebbe 'essere dicente', sarebbe una declinazione dell'essere, sarebbe un sottoprodotto dell'essere, si appoggerebbe all'essere...

Miserabile intervista sulla scrittura

"Esiste per me un piano fonico che è irrinunciabile. Sono per l’abbattimento dei generi all’interno del romanzo, ma lo sono anche tra due macrogeneri che invece vedo essere in perfetta continuità: cioè prosa e poesia..."