Boddaert: una sezione da “Ce livre de malheur, et des corps”

La cammella schiacciata Ho viaggiato, rumore dei clacson andato a zero.Nubi grosse, champagne, fusoliera in gola,hostess di agonia e supplizio elegante.Un aereo si schianta tanto bene quanto io so volare:la sua colpa orbicolare, la sua arroganza ribattuta. Gli ultimi forti legionaricombattono una guerra cieca e lentanel vento secco del Tademaït (il suo esercito polveroso) —tavola …

Ancora da “Ce livre de malheur, et des corps” di Boddaert

Dopo "Sollevamento di un corpo" (leggibile qui), la poesia che apre lo straordinario libro del 1991, che il poeta francese François Boddaert pubblicò presso le edizioni Le temps qu'il fait ERPICE SOLLEVATO, DEDICATORIAAi corpi,corpi nudi di passaggio,grandi corpi sul loro prolungamento. La rigidità è sostanza di oblio.Coloro che seguirono, accompagnarono(compagni del desiderio vivace),sostennero i cadaveri …

Tre poesie di Geoffrey Hill

Tre testi da "Odi barbare", con versione originale. Odi Barbare è il secondo volume nella sequenza The Daybooks di Geoffrey Hill, e il terzo a essere pubblicato. È stato preceduto da Daybooks III: Oraclau | Oracles (2010) e Daybooks IV: Clavics (2011). Gli altri volumi della serie, che sarebbero apparsi nella raccolta Collected Poems 1952-2012 …

Sei poesie di Franco Fortini

Da "L'ospite ingrato" all'estremo "Composita solvantur", sei componimenti di Franco Fortini: la perfezione della forma, il dolore e la passione della realtà, lo scatenarsi dello sguardo ai rinnovati tempi di una guerra perenne. Tra gli apici del Novecento italiano.

Una poesia di Geoffrey Hill

Più volte in odore di Nobel per la letteratura, il poeta inglese decisivo nel secondo Novecento e fino al 2016, anno della sua scomparsa, è poco conosciuto, se non del tutto misconosciuto in Italia. Un assaggio dei suoi versi vibranti, immaginifico, barocchi e potenti.

Antonio Riccardi: “Cosmo più servizi”, un saggio-labirinto

Il 10 di giugno dell'anno 2000, un sabato, alle 17, un'afa approssimativa induceva inerzia e disagio a Milano, città in cui, nella via Spartaco al civico 8, io incontrai un caro amico per assistere a una mostra allestita nell'allora prestigiosa sede della Fondazione Prada. Si trattava di un'esibizione dell'artista Marc Quinn, che consisteva anzitutto nell'introdurre …

Mario Benedetti: una poesia da “Il cielo per sempre”

Nel novembre 1989, tre anni prima di conoscere personalmente Mario Benedetti, mentre stavo in una microcomunità poetica milanese che editava la rivista "Schema" e, con essa, alcuni rari smilzi libri, fu pubblicato tra questi "Il cielo per sempre", appunto di Mario Benedetti, con una nota di Marco Lodoli. Si trattò di un testo piuttosto decisivo: …

Una poesia autografa di Mario Benedetti

Una poesia autografa di Mario Benedetti: è la quarta di copertina di "Pitture nere su carta", edito da Mondadori nella collana Lo Specchio, nel 2008. Il testo, che nel libro ha come esergo "physical dimensions", è questo: Erano le fiabe, l'esterno. Bisbigli, fasce, dissolvenze. L'esterno dell'esterno qualcosa ascolta. Qui. Oh. da Facebook http://on.fb.me/1qFHXZt

Milo De Angelis, “Millimetri”: la postfazione di Aldo Nove e Giuseppe Genna

E' in tutte le librerie "Millimetri" di Milo De Angelis, riedito da il Saggiatore nella collana le Silerchie a 30 anni dalla prima pubblicazione, nella bianca Einaudi. La postfazione al libro di De Angelis è firmata da Aldo Nove e Giuseppe Genna: eccone il testo completo.

Gottfried Benn: “Quaternario”

La poesia come forza di eversione contro l'espressionismo e il positivismo scientista: Gottfried Benn affida a versi e visioni acuminati e allucinati il sentimento di un mondo in cui la materia e la forza vitale corroborano a vicenda l'azione dell'altro polo, portando alle estreme conseguenze la furia romantica con cui lo sguardo di una civiltà aveva plasmato il mondo: "Immensi cervelli si piegano..."

Sandro Penna: poesie (e una nota di Cesare Garboli)

"Penna si è fatto interprete non della novità del linguaggio poetico italiano del Novecento, ma - che non è meno importante - del suo destino di putrefazione. Ci sono poeti di tale forza innovatrice da cambiare quasi di colpo i codici costituiti; e ci sono poeti inamovibili dall'antichità, così fedeli alla tradizione da scenderne giù come le pecore dai tratturi. Penna è poeta di questa razza..."

Chlebnikov e il mio stipendio nell’89

Un testo che risale al 2005, inedito su carta, pubblicato in Rete: "Nel 1989, io sottoscritto, Giuseppe Genna, nel pieno delle mie facoltà psichiche e volitive, essendo depauperato e non in grado di pagare le bollette della casa popolare in cui alloggio abusivo nel quartiere Calvairate, trovo lavoro grazie a Velimir Chlebnikov..."