Cura coscienziale, testualità, senso di sé

Tra concetti fluidi e analogie creative, tra esperienze di canoni disciplinari e determinismi, tra idealizzazioni dell'esame universitario o di maturità ed emergentismi, tra analisi e sintesi, io non ho altra possibilità che il fare. Il mio fare è, in qualche modo, il fare un testo. Da decenni sono automaticamente avvilito al pensiero e alla consapevolezza …

Diario nell’epoca dell’accelerazione

Mai come in questi anni mi sono sentito dare del nichilista e io stesso ho percepito, come una grande ala che sfiora la mia nuca, il rischio di esserlo gravare su di me. I mutamenti repentini a cui assisto e che vivo in pieno, in effetti, giustificano tale atteggiamento di diniego assoluto alla proposta di …

Marco Belpoliti su tuttoLibri: su “Io sono”

Una lavagna nera perla critica della ragion impura di Genna di MARCO BELPOLITI [La Stampa, ttL, 30 maggio 2015] La copertina è fustellata in modo che si apra una «finestra» quadrata. Dentro c’è un’immagine: un riquadro nero racchiuso da una cornice, su cui è scritto «Et sic in infinitum». Si tratta di un dettaglio della …

Da “Io sono”: in quale senso è la coscienza

Un ulteriore capitolo di Io sono (il Saggiatore) sulla determinazione concreta dell'atto di coscienza, che è la premessa a una terapia effettiva e pratica che non si occupa più della psiche, ma "pulisce" la psiche dai suoi conflitti e disagi, a partire dal "momento coscienziale". Si tratta della premessa alla sezione del libro che, da …

Prodromi a “Io sono”

Purtroppo non ce la faccio a terminare in tempo la stesura del testo saggistico "Io sono - La terapia della coscienza" (il Saggiatore), dove tento una scalata in un àmbito che frequento da tanti anni e che potrei definire "neopsicologico" - un ossimoro a cui mi costringe l'ambiente e il momento storico, poiché si tratta …

Ken Wilber: Dissociazione e disidentificazione

"Lo sviluppo sano e la trascendenza sana sono la stessa cosa, dal momento che lo sviluppo è 'trascendere e includere'. Il soggetto di uno stadio diventa l’oggetto del soggetto dello stadio successivo, quindi possedendo ma trascendendo quel soggetto, finché – in una sequenza ideale – tutti i soggetti e 'io' relativi sono stati trascesi e c’è soltanto il puro Testimone o il puro Sé, lo spazio aperto nel quale parla lo Spirito..."

I contenuti egoici, la sofferenza, l’espressione e la risoluzione a venire

Ha scritto un Maestro: "Occorre ricordare che il processo realizzativo consiste nello sciogliere le forme coagulate (contenuti qualitativi e psichici individuati), rallentare il moto del principio materiale e risolverlo in quello essenziale; la sostanza (materiale, emotiva, psicologica) non è altro che una semplice polarità. [...] Il conflitto-sofferenza deriva dal contrasto tra i vari contenuti (spesso …