Robert Walser, dai “Microgrammi”: ‘Necrologio’

Adelphi pubblica Microgrammi di Robert Walser, una scelta di alcune pagine (a cura di L.M. Gisi, R. Sorg e P. Stocker, con traduzione di Giusi Drago, 20 euro) dal totale dei 526 fogli manoscritti dal grande autore svizzero tra il 1917 e il 1913, per molto tempo rimasti indecifrati per via della scrittura minuscola e codificata dallo scrittore stesso. Soltanto nei Cinquanta la stenografia peculiare walseriana fu decrittata, un processo che si completa nel 2000, quando i microgrammi vengono pubblicati nella loro integralità. Si tratta di uno dei più importanti e misteriosi archivi segreti letterari del Novecento. I microgrammi di Walser includono autentici racconti, prose brevi, scene teatrali, poesie e riflessioni e addirittura romanzi (vi si reperisce l’intero “Il brigante”, in Italia edito pure da Adelphi). Ecco un breve testo dalla nuova e molto attesa edizione adelphiana.

NECROLOGIO

Sono le sei di sera e io vorrei andare all’Opera, cosa che mi richiede un grande sforzo intellettuale, ed ecco l’intera Francia in lutto davanti a una cassa da morto, che sconforto. Anatole France è defunto e tutti gli acculturati, d’ora in poi, non intendono più leggere alcun libro che sia di un altro autore. Dinanzi al feretro dell’illustre defunto si sgomentano e si schiantano gli intellettuali, ma io vorrei andare all’Opera, mentre la nazione francese è fuori di sé. Parigi si atteggia a disperata. I ristoranti al gran completo rimangono chiusi per due anni, e ora sono le sei e io dovrei catapultarmi dentro un frac, peccato che non ne possegga uno. Una breccia si è aperta nei ranghi e nelle schiere delle menti più illuminate. Grazie a Dio, ora la grande nazione si scopre all’improvviso povera in canna. Anatole France non è più: le sedie, gli orologi, i divani di tutto il mondo lamentano il grande vuoto che la morte ha aperto nelle file di coloro che se ne andavano in giro con la penna in mano. Nessun Anatole France se ne va più in giro. Oh, che sciocco tiro. La Francia ha subìto un colpo spaventoso. Ci fa molto piacere. Tutti i fautori dello spirito francese stanno irrigiditi come statue funebri davanti a questo enorme evento. C’era un solo Anatole France, pertanto adesso non ce n’è più neanche uno. Se ce ne fossero stati due, oggi uno dei due forse esisterebbe ancora. Così invece tutto ciò che rispondeva al nome di Anatole France è finito. Però noi vogliamo consolarci – non è vero? Dobbiamo pur credere, almeno un po’, anche in noi stessi. Vogliamo riprendere il controllo e allontanare ogni stizzito tracollo. La vita non si arresta davanti alle bare di gente che ha raggiunto la vetta. Sono convinto che qualcosa tornerà sempre a svettare. Lei non crede?


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