Romanzo: il centro è Kiefer

Il libro che sto scrivendo, dopo averne illustrato l'officina teorica, autoseleziona, nel suo farsi, ciò che di quell'officina è utilizzabile e ciò che invece va scartato. In realtà, mentre si scrive, conta soltanto l'intenzione di intercettazione, la messa in immagine, il trascinamento che il ritmo della lingua (qui: freddo, semplice, antibarocco, spesso rarefatto) impongono alla …

La cuspide del romanzo

Detto che il romanzo procede secondo metope, che è un romanzo naturalista nel senso che è sperimentale senza che sia semplice accorgersi a quale sperimentalità si alluda, che è sua intenzione svuotare un antimito riportando il disumano all'umano - c'è ancora qualcosa da dire, mentre il libro va facendosi. Ed è la cuspide. La cuspide …

Il naturalismo nel romanzo

Prendiamo Zola. E' il modo migliore per intenderci. "Zola=naturalismo": è l'equazione da scuola media, inculcata, deviante, venefica. Poiché chiude un'enorme possibilità, che lo scrittore, se vuole agire nel senso in cui vorrei agire io sulla storia, deve manifestamente strappare a una tradizione che, più che morta, è mortificata: dal nostro presente. Questo tempo che non …

Il romanzo cresce come un frattale: l’incipit

Sono dunque in stesura del romanzo. Alla scena 15, su 96 previste. In realtà, ho scritto 20 scene. Archi voltaici si istituiscono tra punti distanti tra loro, nella vicenda raccontata che dura 56 anni, e le visioni o i "treni di parole" mi costringono a correre in avanti, perché le connessioni sono labirintiche ma necessarie. …

Terminata la “scaletta” del romanzo, il romanzo cresce

E' finalmente terminata, grazie a due settimane di impegno intellettuale pesantissimo e senza la minima sosta (l'esperienza cerebrale ed emotiva più colossale e dolorosa che abbia compiuto nella mia vita; e ciò in giorni privatamente sofferti e sconcertanti, tra i più perturbanti della mia esistenza...), la "scalettatura" del romanzo. Il risultato è costituito da tre …

Il romanzo cresce nelle Feste: niente Feste per il romanziere

Il romanzo è l'estremità del romanzo dell'orrore e quindi non ha nulla di festaiolo o di celebrativo: si tratta, anzi, di un'anticelebrazione. E' terminata la fase di studio della sua spina dorsale. Ora si procede con la prima, cartesiana "scalettatura" della mia vita: una gigantomachia, il cui campo di battaglia sono quattro fogli bristol. Tale …

Il romanzo: primo svuotamento del Mito

In medias res: l'incipit del romanzo assolverà da subito i due compiti precipui e di sfondo del libro stesso, cioè l'abbattimento del mito e l'entrata dell'umano nell'ambiguità. Sarà, con tutta probabilità, una scena muta. La mitologia umana che va a perdere indipendenza, si ricolloca nell'umano, non invade né spinge all'azione l'umano, bensì lo giustifica e …

Umano e Disumano: Homo sapiens e Homo demens per Morin

Nonostante io desideri perseguire una poetica di mimesi che si autodistorce (il motto popolare che la realtà supera la fantasia), il romanzo, percorrendo i binari della realtà non conduce soltanto a una soglia insuperabile in cui la rappresentazione DEVE arrestarsi (pena: un'esplosione di oscenità che altro non è che l'inveramento del Male propalato), ma porta …

Velocità e oblio: il contrario del romanzo

Bisogna entrare in area DeLillo per comprendere che in ciò che egli lavora come mitologia collettiva non si configurano modi per me utilizzabili nell'affrontare un'estremità della Storia. Qualunque analisi circa l'elaborazione del mito ai nostri tempi è la conferma di uno degli obbiettivi civili che mi pongo, mentre mi avvicino alla stesura della prima struttura …

Il romanzo brucia la Waterloo di Hugo

Mentre avanza il panico, scaglie di scene si sono già nella mente formate, per comporre, secondo la metrica di metope su un frontone templare, la struttura del romanzo: e sono scene che non so come fare, esse stesse portatrici di panico. La materia storica, di cui il mio nuovo libro è un tentativo di penetrazione …

Il romanzo impone il panico

Mancandomi circa cento pagine alla fine dello studio (maniacalmente barocco, con appunti e schemi a profusione) del testo che, tra decine, ho scelto come guida fondamentale per attenermi allo sviluppo storico delle vicende narrate nel romanzo - cioè la materia storica su cui esercitare la variazione di sguardo e non fare crescere la finzione della …

Impossibilità ironica del romanzo: Zanzotto

Due sono le strade all'ironia, e molte le deviazioni - l'ironia che altro non è che una forma assunta dal nucleo fondante con cui ogni retorica si manifesta, cioè la propria figura principale - che è l'antitesi. Una delle due direzioni ironiche, che sono comunque sempre meditative e frutto di un indentramento dello sguardo, è …