Certi processi di enfiamento dello io

Franz_Kafka_colourised_by_dontforgetfrank

“Li vedo procedere a passi e scatti, come gli spastici, sono soltanto umani, questo è il peggio.

Non amano nessuno […]

Fingono di vire la verità, in loro la verità unicamente è finzione, sono compiuti soltanto in questo modo.

Evidentemente non appartengo alla loro specie e me ne cruccio.

Come una rivoltella, quando essa abbia esploso tutti i colpi, non servono più a niente, ma costituiscono un indizio evidente e grave.

A un certo punto accade loro un fatto, drammatico o luttuoso spesso, e incomincia in questi personaggi un processo interiore, è desiderio puro di rivalsa. Cercano un successo. Parimenti sperimentano voracità e terrore. Divengono infrequentabili. Debbo dire che la cosa mi sconvolge ogni volta. Entrano in una festa quando essa è finita, ballano da soli, sono ridicoli o tragici poiché, in fondo, lo sanno”

scrisse Franz Kafka una volta e non a Zürau bensì a Praga, se traduco bene.


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