
Si potrebbe fare a meno delle classifiche, queste piccole ipocrisie con cui ogni impiegato dell’esistenza pensa di meritarsi un caffè alla macchinetta della morte, inserendovi la moneta vivente del proprio corpo, ovverosia l’economia intera. Si potrebbe, ma non si fa. Si deve non fare, evidentemente. Diceva così, e così tanto, Carmelo Bene, il che significa che non smette di dirlo certo ora che è morto – quando sia nato è un mistero che lasciamo ai pochi di quell’Eleusi in cui si serrò in vita, essendo in vita quei pochi, non il Bene. Fatta questa premessa, cogliamone la promessa: si parlerà di Carmelo Bene, che non è mai stato né in vita né in morte. Nella classifica personale e in quella impersonale, che già sono qualcosa incapace di raggiungere con lo sciabordio delle parole i litorali di quella Fregene che sono la letteratura contemporanea e la critica di ogni tempo per il Bene medesimo; in quelle classifiche, si diceva, nessun testo in lingua italiana è tanto decisivo negli ultimi trent’anni quanto l'”Autobiografia in forma di ritratto” che apparve ai tempi e riappare ora nell’opera omnia del Nostro. Nostro si fa per dire. Nostro sarebbe precisamente colui che di noi non è mai stato. Spiace per i romanzieri e i poeti che finiscono umiliati per distacco, ma solo fino a un certo punto spiace, poiché a spiacere sono anzitutto loro, tutti i romanzieri e poeti, così come i registi e gli attori, ed evidentemente i critici di qualsiasi comparto, testuale teatrale cinematografico e artistico in genere. Spiace per chi ha l’anagrafe in quella Cinecittadinanza con dispregio neologizzata da Carmelo Bene, essa stessa estensibile al patrio mondo delle lettere di ogni ordine e grado un po’ ovunque e non solo nella città del cinema. Cinacittadinanza la accettiamo, Cinecittadinanza la lasciò CB alle di lei polveri da sparo, invero un po’ bagnate, specialmente in questi ultimi anni in cui scorrono le lacrime, a quanto disse il poliziotto, perché l’intelligenza fa scoprire che l’artificiale era già da sempre dato. L’intelligenza artificiale: non ne parlava forse nella sua “omnia” (così lui la chiamava) l’ineffabile e strapronunciato genio che si maritò alla Nostra Signora dei Turchi, per divorziarne già nel corso delle nozze in chiesa, ben prima che esse fossero consumate? Diciamolo chiaramente: l'”Autografia d’un ritratto” di Carmelo bene è un lorenzaccio della storia, in cui non deve mancare di incappare chiunque abbia a cuore se stesso dal 1995 in poi, cioè da qui a quando saremo morti definitivamente e definitivamente sostituiti. E’ il migliore testo di letteratura italiana degli ultimi quattro decenni. Perché i critici testuali e gli scrittori italiani non abbiano elevato questo testo di CB, che apre le sue opere complete ponendo l’accento sull’apostrofo e non invece su una parola qualsiasi, è un mistero che conturba, perturba e disturba. E’ ingiusto? Mah. Postmortem forse nulla è più ingiusto di non essere lì, dove si fa il discorso, che il parlante e lo scrivente, lo si sa, non è in grado di fare e non ha mai fatto e non potrà mai fare. Tutta la lezione di CB starebbe qui, se egli fosse un insegnante. Destino che fortunatamente ha evitato con grande consapevolezza e notevole impiego di energie personali e collettive. Voleva essere una macchina? Ma chiunque la è!, così avrebbe esclamato, poiché al sordo serve un esclamativo, un’enfasi, un apparecchio acustico e nemmeno con quelli si va sul sicuro che intenda. Tutto ciò per dire, senza alcun tentativo di imitazione, stilistica o filosofica, che Carmelo Bene è uscito ora presso La Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi con le “Opere”, tutte, complete, più di mille pagine, avviate dalla suddetta “Autobiografia d’un ritratto”, vertice poetico, logico, filosofico, di antichità sempre nuova ed eleatica, con cui CB ammonì in lingua il genere di noi parlanti a blablablà negli anni successivi, ben oltre la sua morte. Si può del resto pensare a una recensione alle opere complete di un genio senza talento? No, non si può. Tantomeno se, quando sarà nato, si sarà chiamato Carmelo Bene.
Scopri di più da Giuseppe Genna
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.