*neurolab 13.2.2015*
Prendiamo della carta chimica e scriviamoci
sopra i nomi dei padri e poi li cancelliamo
grattando, incendiandola
per non lasciare le tracce.
I nomi dei morti non sono mai
stati veri. E’ tellurico, allucina.
Nel sangue è il vero nervo e vibra
fustigatore cieco e eroico
dall’interno, fatto d’oro. I bambini
fanno aderire le conchiglie agli orecchi
per ascoltare le profezie: queste utilità.
Lo sanno, impongono al regno il gioco
che vogliono: fare aderire il fosforo alle piastrelle
nella cucina o la calce sul pelo dei topi,
attendendo nella presera l’ombra dell’uomo-ratto
e svanire come piccoli fantasmi.
Urlano sempre che non ci sono stati.
Un sentimento oscuro vibra, vortica
e gli arcaici otturano le vene.
Così chiama la carne umana.
Dentro quel turbine si ricompongono le tracce,
i frammenti di carta chimica si ricompongono,
ricompaiono i nomi dei padri
e urlano con una gloria di ottave i piccoli fantasmi
che saranno nuovamente i bimbi.
Ma i danni frontali, i tumori, la eradicazione
dei denti… La tenerezza di questi custodi.
Non c’è più padre.
Luce di nessun secolo vai.
Scopri di più da Giuseppe Genna
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.