Marco Belpoliti su tuttoLibri: su “Io sono”

Una lavagna nera perla critica della ragion impura di Genna di MARCO BELPOLITI [La Stampa, ttL, 30 maggio 2015] La copertina è fustellata in modo che si apra una «finestra» quadrata. Dentro c’è un’immagine: un riquadro nero racchiuso da una cornice, su cui è scritto «Et sic in infinitum». Si tratta di un dettaglio della …

Essere visti

"Io, l'antipatia di tutti i ciechi e di tutti gli storpi e tuttavia per me stesso troppo cieco e troppo storpio a mia volta a me stesso, anzi, così profondamente molesto in tutto ciò che, anche solo da lontano, mi rende affine ai troppo saggi e ai sofisti, ai barbari e ai belli spiriti e così pieno di speranza, così pieno dell'esclusiva aspirazione a una vita più bella..."

Il tempo inadeguato alla narrativa

[questo intervento è apparso sulle pagine di Carmilla] In un intervento che considero abbastanza centrale e che ho qui ripubblicato, Valerio Evangelisti pone una questione importante sui rapporti tra letteratura, immaginario e realtà, partendo da considerazioni politiche e rimettendo in discussione lo statuto della cosiddetta letteratura “bianca”, geneticamente minimalista per trasformazione sua propria in questo …

Oltre il tempo che narra

Ieri sera leggevo un testo di critica americana su Don DeLillo. Emergeva una domanda: "Il mondo, che è temporale, concede la possibilità di una struttura narrativa - nemmeno solamente lineare, ma comunque narrativa. Il problema è: cosa accade se salta una temporalità del genere? Cioè: cosa accade se noi percepiamo il tempo e il mondo …

Il silenzio, ovvero la tremenda potenza dell’universale seduzione

[La riflessione che segue ha questa struttura: in prima battuta affermazioni ed enunciazioni che paiono astratte e prive di supporto testuale; infine, il testo a cui miro, che precede queste riflessioni e viene esposto solo all'ultimo] Esiste un livello ulteriore: l'ultimo non è mai l'ultimo. Però: non all'infinito. Che cosa intendono certi metafisici orientali, quando …

Plotino, dalle Enneadi

Suvvia, entri dentro chi ha cuore e segua le sue orme nei penetrali; non senza però, aver lasciato fuori le visioni dei suoi occhi mortali e guardarsi bene dal volgersi indietro a quei corpi un tempo splendenti. Plotino, Enneadi I,6,VIII, Mondadori COME NON INTERPRETARE PLOTINO: L'ERRORE DI GADAMER Riporto un passo ermeneutico del filosofo Hans …

Agamben, da Che cos’è il contemporaneo?

[...] Tutti i tempi sono, per chi ne esperisce la contemporaneità, oscuri. [...] Che significa "vedere una tenebra", "percepire il buio"? [...] Che cos'è il buio che allora vediamo? I neurofisiologi ci dicono che l'assenza di luce disinibisce una serie di cellule periferiche della rétina, dette, appunto, off-cells, che entrano in attività e producono quella …

Risposte su VISIONE PADRE

• VISIONE PADRE - slideshow - 7.3M - 15'05" L'installazione VISIONE PADRE ha sortito i medesimi effetti della pubblicazione on line (e cartacea su Lulu.com) di Medium: sono arrivate molte mail di condivisione di esperienza, con taglio diverso da quelle che mi hanno inondato la casella di posta elettronica a proposito del romanzo. C'è una …