Allegoria esterna al romanzo: per intendersi

L'idea di un soggetto che sia estremo dal punto di vista storico, tanto estremo da mettere fuori uso la retorica della finzione vigente, costringe, come detto in precedenza, a una rinuncia che è al tempo stesso estetica ed etica, oltre che personalissima: si rinuncia alla poetica dell'allegoria. L'allegoria a cui ho sempre guardato è una …

Se il romanzo fosse scritto nel 2071

Se il romanzo fosse scritto nel 2071, non ci sarebbero i rischi che comporta scriverlo adesso. Nel 2071, il finto mito del Male, oscena giustificazione alla Cosa che irradia il Male, sarà già svuotato (non dico dall'opera del sottoscritto, figuriamoci...), poiché non si tratta di un mito, bensì di una storia che tutti suppongono di …

Contraddizioni implicite nel romanzo

La materia storica che entra nel romanzo a cui sto lavorando (e manca ancora molto studio, soprattutto dei corollari e dell'anedottica che, a confronto col Male che si irradia, determina un grottesco che rientra nelle oscenità da evitare in stesura) è un arco temporale contradditorio: storia sì, ma anche Storia; e Storia in quanto accade …

Guardando a Heiner Müller

Mentre sto lavorando al nuovo romanzo, ponendomi problemi di natura etica e di natura estetica (intimamente intrecciati, in questo caso che può dirsi eccezionale: i protocolli di rappresentazione sono al culmine dell'ambiguità, sono sbalzato fuori dall'invenzione e mi domando cosa devo fare su pagina per dare non-vita a una vita: la vita della Cosa che …

Svuotamento del mito: “The act of seeing with one’s own eyes” di Brakhage

Due interventi esterni mi inducono a tornare sull'utilizzo di materiali non immediatamente letterari (in particolare Stan Brakhage, nella foto a destra; ma l'exraletterario cinematografico e televisivo si fonda sulla retorica letteraria), per alleggerire (???) e rispiegare il discorso sullo svuotamento della Cosa in quanto mito: la Cosa è il Male non esterno all'uomo, anzi, per …

Uno dei nemici nel romanzo: l’ontologia simbolica cristiana

A furia di insistere sul dato metafisico che, silenzioso e senza forma, fa emergere parole e figure del romanzo su cui sto lavorando, può sorgere l'idea che io tratti di Dio. La domanda su Dio è un approccio scorretto, nel caso in questione: poiché tutto si ridece a una domanda a Dio. Il lume, in …

Sfondo dello sfondo del nuovo romanzo: ancora Grotowski

"…L'atteggiamento mentale necessario è una disponibilità passiva ad attuare una partitura attiva, non un atteggiamento per cui una persona vuole fare una determinata cosa, ma per cui fa a meno di non farla" e ancora "la forma va costruita come un freno alla forma, cioè con la costituzione di movimenti, da parte dell'attore [nel mio …

Lo sfondo dello sfondo nel nuovo libro: Grotowski

Il nuovo romanzo, come affermato nel corso delle meditazioni scritte che costituiscono questa officina d'artigianato intellettuale, impedisce ogni finzione (o distorsione finzionale), e tenta una desclerotizzazione dei protocolli di genere, delle poetiche, degli stilemi che, a contatto con la realtà (interiore e storica) vengono bruciati dalla materia e dalla Cosa che ha agito su quella …

Il messianesimo nel nuovo romanzo: Benjamin

Il romanzo a cui sto lavorando, per ora soltanto molto studiando e molto riflettendo, è anche un romanzo intriso di messianesimo. Un messianesimo totalmente al di fuori delle beghe teologali e folosifiche che, nel Novecento - e anche in questi sei anni di filosofia - si è spesso presentato à la page. Il messianesimo a …

Mente separata da corpo, da cuore. Necessità di “montaggio” e “silenzio”

Allestendo quest'officina sulla preparazione (per ora esclusivamente in fase teorica) del nuovo romanzo, devo tenere in considerazione alcuni aspetti marginali della Cosa che tento di guardare in faccia, direttamente, come la Medusa che pietrifica l'osservatore, ma con differenza rispetto a Perseo: non utilizzo nessuno specchio, cioè nessun aspetto finzionale. Di fronte all'assolutezza del Male, alcune …

Abbattimento del senso del futuro

Il senso del futuro è il sogno silenzioso di cui si ha confusa consapevolezza: esso è il motore di tutte le storie. Ogni racconto, tutte le storie narrano l'esperienza del futuro, l'apertura che si spalanca dal non sapere in forma di speranza, disperazione, certezza, menzogna sussurrata a se stessi o agli altri. Il futuro è …

Da Kiefer, rimbalzando su Celan: lo sfondo del nuovo romanzo

Qui ho enunciato che lo sfondo, silenzioso e mai rappresentato in figure, nel romanzo a cui sto lavorando sono due poeti. Il primo è Wallace Stevens, il secondo è Paul Celan, come "argomento" qui, in un'installazione testuale sopra un'installazione di Kiefer alla Hamburger Bahnohf di Berlino. Ora, come in un sillogismo immaginale, giungo a giustificare …