Secondo le rilevazioni Demoskopea, pubblicate nelle pagine culturali dell’edizione domenicale del Corsera, il
romanzo Hitler è per terza settimana consecutiva (e, suppongo, per l’ultima) in classifica, al 19° posto ma con un indice di vendita pari a un decimo del leader di classifica, il che è un dato notevole. E’ abbastanza sconcertante, se si osservano i prezzi di copertina degli altri libri in classifica: il mio è l’unico che supera i 19.99 euro, è il romanzo dal prezzo più alto. Nella classifica Demoskopea non vengono rilevate le vendite su Internet, per esempio quella attraverso iBS che vi consiglio, se interessati, in modo da spendere 4 euro in meno.
Dato l’indice di mercato, che è piuttosto basso, suppongo che, fino a ora, siano circa quattro/cinquemila (ci si avvicina alla metà della tiratura iniziale in tre settimane…) le copie raggiunte. Ora la palla passa ai lettori – si osserverà se, eventualmente, parte un tam tam, nel caso il libro interessi. Io sono già felice che una questione spinosa e per me tanto urgente (eticamente, letterariamente, politicamente) possa circolare. Se non muta la struttura dell’andamento a cui sono abituato dai miei libri, entro due anni saranno quattordicimila le persone che avranno acquistato e, si spera, letto Hitler. Se il libro avesse un’edizione economica, la comunità lettrice salirebbe in consistenza numerica esponenzialmente.
Di tutto ciò non posso che essere grato ai lettori e a chi ha dedicato attenzione e lavoro intorno al lancio del romanzo.
Il romanzo Hitler per la seconda settimana in classifica!
E’ la prima volta che accade a un libro scritto da me: due settimane consecutive in classifica Demoskopea (come riportato dal Corriere della Sera), sempre stabile all’undicesimo posto.
E’ un dato che mi fa felice, soprattutto per l’abbraccio coi lettori, che è l’elemento essenziale in questo e altri casi. In questo caso, maggiormente – poiché qui si gioca, per quanto mi concerne, la rappresentazione di un’urgenza che ha evidenti rispecchiamenti nell’oggi e che affronta un nodo irrisolto e decisivo dell’immaginario e del politico.
Nuovamente, dunque, grazie a coloro che hanno impegnato euro, tempo, attenzione e giudizio per leggere il romanzo Hitler – qualunque sia il verdetto circa l’esito letterario: davvero grazie!
N.B. Ricordo che, essendo il prezzo di copertina ammontante alla considerveole cifra di euro 20, conviene, se interessati, acquistare il libro tramite iBS, risparmiando 4 euro.
Il romanzo Hitler 11° in classifica: grazie!
Non è mai accaduto ad alcun libro scritto da me: secondo la classifica Demoskopea, riportata oggi dal Corriere della Sera, il
romanzo Hitler è undicesimo nella sezione della narrativa italiana, grazie a mille copie vendute nei cinque giorni di rilevazione [cliccando sull’immagine, la classifica completa]. E’ una partenza davvero inaspettata, visti la mole, il prezzo alto e la materia del libro. Sono sorpreso e, più che lusingato, felice se la “cosa” che il romanzo affronta coglie l’interesse dei lettori ed, eventualmente, di altri scrittori. Le classifiche, si sa, sono transeunti, per cui è probabile che il libro non si assesti in questa posizione, ma l’evento è per me emblematico. L’urgenza del libro, come vado ripetendo, non ha a che vedere con l’autore, che si assume in questo caso la responsabilità pesante di avere trattato, in un determinata prospettiva, una materia ignorata dalla letteratura – l’urgenza ha a che vedere con la necessità di non garantire vittorie postume a Hitler, secondo il comandamento talmudico enunciato da Emil Fackenheim, che, insieme a Claude Lanzmann, è il Maestro a cui ho guardato per stendere la rappresentazione di Hitler come “non-persona”.
E’ mio desiderio ringraziare, uno per uno, i lettori che finora si sono dimostrati interessati a confrontarsi con la prospettiva che Hitler avanza, acquistando il libro e ricavandone qualunque impressione, anche ostile – nel qual caso invito a esporre le ragioni del disaccordo, poiché il romanzo è un invito al dialogo e ogni prospettiva alternativa od opposta a quella contenuta del libro mi farebbe piacere discuterla. Perciò, se avete desiderio di farlo, inviatemi pure interventi di contestazione a quanto letto – è anche nel “no” che si sutura la ferita all’empatia e all’umanismo perpetrata dal carnefice del Terzo Reich, è anche in un dialogo tra opposte posizioni che si impedisce la vittoria postuma a Hitler.