Sta girando l’equivalente letterario dello #IceBucketChallenge: là si nominavano tre persone che dovevano buttarsi in testa una secchiata di acqua gelida; qua si nominano persone che devono dichiarare i dieci libri che più le hanno impressionato: non i più belli, bensì quelli che sono stati più cruciali. Ringrazio il vivace amico Alessandro Parronchi per avermi nominato e stilo la lista dei libri di poesia italiana contemporanea (cioè dal 1975 in poi) che più mi hanno sortito un impatto decisivo su di me, nominando a mia volta i cari Giorgio Vigolo, Marisa Ferrario Denna, Lucetta Frisa e il mio fraterno confidente di sempre, Emmanuel Carrère:
1 a) “Millimetri” di Milo De Angelis (il Saggiatore)
1 b) “Somiglianze” di Milo De Angelis (Guanda)
1 c) “Distante un padre” di Milo De Angelis (Mondadori)
1 d) “Poesie” di Milo De Angelis (Oscar Mondadori)
2) “Fosfeni” di Andrea Zanzotto (Mondadori)
3 a) “Composita solvantur” di Franco Fortini (Einaudi)
3 b) “Stella variabile” di Vittorio Sereni (Garzanti)
3 c) “Quanto ho da dirvi” di Antonio Porta (Feltrinelli)
3 d) “A tanto caro sangue” di Giovanni Raboni (Mondadori)
4) “Il profitto domestico” di Antonio Riccardi (Mondadori)
5) “Il disperso” di Maurizio Cucchi (Mondadori)
6 a) “Pitture nere su carta” di Mario Benedetti (Mondadori)
6 b) “Umana gloria” di Mario Benedetti (Mondadori)
7) “Nature e venature” di Valerio Magrelli (Mondadori)
8) “A schemi di costellazioni” di Aldo Nove (Einaudi)
9) “Medicamenta e altri medicamenta” di Patrizia Valduga (Einaudi)
10) “Salutz” di Giovanni Giudici (Einaudi)