May 13, 2015 at 06:57PM

Mentre tre italiani contro tutti a Cannes, ecco cosa è l’arte. Posso sembrare cinico ad affermare una cosa del genere in presenza di un documento tanto drammatico, che di artistico non ha nulla. Allora diciamo: ecco un insegnamento su cosa è l’arte, così come si potrebbe dire che è questo un insegnamento su cosa è religioso, in qualunque senso o prospettiva si metta la cosa. Questa massima ambiguità, questa letteralità, questo silenzio in presenza, il male, il passato, il futuro del passato divenuto presente, l’assolutezza dell’impossibilità di assoluzione verso l’altro e verso noi stessi, l’indifferenza cruciale tra vittima e carnefice, la sopravvivenza, l’incomprensione di cosa significhi “Tu sei Gesù” allora e oggi e da parte dell’abusante e da parte dell’abusato, la spinta inaudita nell’ultrasonico, oltre qualunque giudizio, la recrudescenza del mondo e l’azione testimoniale di chiunque degli entrambi, la notte che continua in notte, l’esistenza del trauma che conclama continuamente la perpetuazione della perpetrazione nell’inesistenza del trauma che è invece il *fatto gravissimo*, la psiche che è corpo ed è emozione, la memoria che si nullifica mentre si presenta, questo punto geometrico di incrocio tra asse verticale e orizzontale: questa cosa è l’arte. Scusatemi tutti.

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