Sul capolavoro cinematografico di Davide Manuli, LA LEGGENDA DI KASPAR HAUSER: "Un teatro disumano, che sta tra Bene e Grotowski e Murnau, si disegna sotto i nostri occhi – dico dei pochi fortunati italiani che hanno potuto godere della visione e dell’ascolto di questo che non esito a definire il cinema italiano di questo decennio. La lucidità bianca e nera e grigia ed eterea della pellicola usata da Manuli impressiona. La colonna sonora di Vitalic, che satura le immagini e distrugge i dialoghi, esalta in realtà le interpretazioni di Gallo e di Gifuni (un prete cowboy che ciancia davanti a Kaspar Hauser dell’esistenza di un messia). Silvia Calderoni dei Motus, adrenalinica e autistica, è l’androgino Kaspar Hauser, il ragazzo venuto da fuori della civiltà..."
Rondò veneziano: la nostalgia
[Prima che iniziasse la kermesse cinematografica della 64ma edizione della Mostra di Venezia, il Riformista mi ha chiesto un articolo di consigli ai giurati, essendo stato giurato io stesso all'edizione precedente ed ero e sono vittima di una nostalgia dolce e infinita per quell'esperienza, la più bella della mia vita intellettuale. Riproduco l'articolo, con un …