Lettura live da “Assalto a un tempo devastato e vile”

Vent’anni dalla scrittura di “Assalto a un tempo devastato e vile”, uscito per peQuod, ripreso da Mondadori, ampliato per minimum fax. Otto anni da questa lettura al Conchetta (allo SlamX del 28 novembre 2009). Qui leggo pubblicamente parte del racconto “La morte dell’Uomo”, dedicato a Primo Moroni. Mi rendo conto ora che si tratta di una delle ultime pubbliche letture che ho fatto. Dal 2010 è intervenuto qualcosa rispetto a me: una trasformazione delle relazioni potenziali intorno al testo. Quindi ho smesso di *partecipare* e, purtroppo, anche di leggere direttamente i testi, il che devo dire mi piaceva molto. Sia bandita la memoria di qualunque me.

Giuseppe Genna legge La morte dell’Uomo from Lev Blumenfeld on Vimeo.

Domani sera, Milano, SLAM X al Conchetta: il testo da cui leggo

slamxDomani e dopodomani si tiene a Milano, presso il CSOA COX 18 di via Conchetta, SLAM X, il macroreading con performance musicali organizzato da Agenzia X (qui tutti i particolari e il programma). Io parteciperò, insieme a stimatissimi colleghi, proprio domani – la lettura è prevista intorno alle 23.25. Riproduco qui il testo da cui leggerò estratti: è dedicato a Primo Moroni [nella foto qui sotto a sinistra]. Appartiene alla prima versione di Assalto a un tempo devastato e vile, la cui edizione 3.0 è prevista per il prossimo marzo nei tipi minimum fax.

primo_moroniLa morte dell’Uomo

Oggi si sono svolti i funerali di Primo Moroni. E’ morto l’altra notte, alle tre, alla clinica Capitanio, per un cancro. Sarà stata colpa di quanto ha bevuto, di quanto ha goduto, di quanto si è sprecato nella vita. Abitava in via Ciceri Visconti, dove sono nato e cresciuto. Si vedeva ogni tanto rientrare quel signore rubizzo, alto, con l’impermeabile e il cappello, sembrava Charlie Chan. In piazza Martini c’era la cooperativa Intrapresa del suo amico Gianni Sassi, faceva “Alfabeta”, è morto di tumore anche lui, ma qualche anno fa. Erano compagni, dei compagni da ammirare, altra generazione. Non come questi, compagni dell’ultim’ora, a Milano ne è pieno. Sta scomparendo un mondo.

Ho scritto molto meno di quanto abbia fatto la gente che scriveva, ma ho bevuto molto più di quanto abbia mai fatto chi beveva.
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