|
Lo chiamano il Mente, e lui è un manager quaranta-cinquantenne, spietato e dalle smodate ambizioni. Dispone di un’intelligenza folgorante, il Mente, e non si fa scrupolo di utilizzare la menzogna per sbaragliare ogni ostacolo sul suo cammino. Lavora in un’azienda di telefonia sotto l’assedio di compratori inglesi che mirano al controllo delle comunicazioni di un’intera nazione: la nostra. Il Mente è sposato con Maura, che fa l’insegnante ed è molto bella. Figli non ne hanno, ma la loro è comunque un’esistenza apparentemente realizzata. Una sera il Mente torna a casa e trova sua moglie sul letto, morta. Ma non è morta: è in una sorta di coma psichico. Creato, dicono i medici, da uno shock devastante. Quale shock? L’anno luce è la storia della scoperta di un trauma inimmaginabile, che sconvolge la vita di molte persone. Un teatro umano affollato si muove attorno al buco nero in cui è precipitata la moglie del Mente: amanti, capitani d’industria, capi ufficio, medici, affaristi ambigui, agenti dell’intelligence, giornalisti ruotano in una spirale di complotti familiari e politici, di gossip e perversioni. Tra loro c’è il Faccendiere, sul libro paga degli inglesi, che ordisce trame nell’ombra… E, insieme a questi personaggi, emergono scintillanti astri del nostro immaginario, storico e contemporaneo: le indimenticabili icone di Michael Jackson, del playboy Gigi Rizzi, della cagnolina spaziale Laika, di Michael Douglas in Wall Street, dello scrittore Uwe Johnson e del Nuovo Papa danno corpo a una saga sbalorditiva e stellare. Come in un libro di Houellebecq, la scrittura chirurgica di Giuseppe Genna descrive il presente e agita i fantasmi del futuro: il nostro, di noi che viviamo qui e ora. L’anno luce è fiction televisiva e storia d’amore, tragedia classica dei nostri giorni. Il primo romanzo neoborghese italiano.
“Mangia veloce, non si accorge di mangiare, mentre mangia si lascia invadere da cose più importanti e decisive e poi si chiede: dove è Maura? |