Dopo “Catrame” e “Nel nome di Ishmael”, il terzo thriller che ha per protagonista l’ispettore Guido Lopez è una spy story che l’editore Mondadori per molto tempo ha titolato “Non toccare la pelle del drago”, prima di ripristinare il titolo originale, cioè “Gotha”, nella raccolta unica delle cinque indagini di Lopez, “Romanzo nero”, attualmente edito negli Oscar Mondadori. Ecco l’incipit del thriller, in cui viene adombrato lo storico omicidio del banchiere ebreo e libanese Edmond Safra, uno dei casi di intelligence più misteriosi prima dello scoccare del nuovo millennio

“Toccate tutto – ma non la pelle del Drago”
Mao Tse Tung, Discorsi
“A causa della prolificità della razza, numerosi cinesi espatriano ogni anno. Il cinese esiliato, isolato, serba sempre vivo il desiderio di essere riunito al suo paese e di fare ritorno alla terra natale, nella quale le sue più antiche tradizioni gli ordinano di essere inumato. Il legame che non trova da nessuna parte, glielo dà la Società Segreta: non esiste, fuori della Cina, un cinese che non faccia parte della Società Segreta, che rappresenta e sostiene in tutto l’universo gli interessi della razza, inseguendo il sogno dell’egemonia cinese. Oggi dunque, per l’omogeneità cinese, la Società Segreta e le sue filiali sono in lotta contro l’Europa e l’America. Nessun dubbio che questa lotta si prolunga a vantaggio della Società Segreta. E’ per questo motivo che questa, formata non solo da cinesi irredentisti e intelligenti bensì dai cinesi tutti, è il più terribile nemico degli europei”.
Matgioi, La via taoista
Prologo – LA TORCIA UMANA
Montecarlo – Principato di Monaco
Avenue Ostende 16/a
6 dicembre 1999, 04:20
La torcia umana brancola nel buio, lo illumina.
Quello che avanza verso la porta e batte i pugni, tra le fiamme, era un uomo e sta per diventare un tronco incarbonito. Si agita, l’urlo è disumano. Sta per morire. Le fiamme sono alte, i capelli si sono sciolti, la pelle è ridotta a brandelli. La torcia umana sbatte contro le pareti. Era uno degli uomini più potenti del mondo e ora, ma per poco ancora, è un manichino incendiato. Batte i pugni sulla porta blindata. Le fiamme fanno rumore, le condutture dell’acqua esplodono, ma non serve a niente. A terra, a due metri da lui, è rattrappito e carbonizzato il corpo dell’infermiera. La torcia umana non lo nota più, sta lanciandosi contro il muro, è cieca e inerme, si scuote, il fuoco divora la carne.
Quell’uomo è il multimiliardario Edmond Jaffa. Questo è un omicidio. Dov’è la polizia? Dove sono i vigili del fuoco? Dove sono le guardie del corpo?
Soltanto a giugno, Forbes aveva pubblicato l’elenco degli uomini più ricchi del pianeta. Edmond Jaffa era il ventottesimo della lista. George Soros lo Speculatore è un suo amico. Gianni Agnelli l’Avvocato gli ha venduto la proprietà fuori dal Principato. Philip Mountbatten il Principe d’Inghilterra è un suo intimo. Lui è stato convocato quattro volte per decidere chi dovesse essere il Presidente degli Stati Uniti. La sua banca privata, la Elite Private Bank, tiene per le palle tre continenti. Sua moglie Liza è una ricca ereditiera, furba e spietata, che non lo ama ma acconsente. I suoi fratelli hanno interessi ovunque. Elie Levi il premio Nobel ha testimoniato sulla sua onorabilità in tribunale. Shimon Peres è un suo sponsor e lui è sponsor di Shimon Peres.
Quest’uomo non è soltanto potente: è il potere.
E adesso sta bruciando all’interno del bagno del suo appartamento a Montecarlo, una notte d’inverno, un bagno blindato di sessanta metri quadri, e a terra c’è il cadavere della sua infermiera e fuori dalla porta blindata c’è il commando incaricato di eliminarlo.
Il telefonino è rimasto immacolato sul bordo della vasca, miracolosamente, le fiamme non lo hanno sciolto. Squilla, ma la torcia umana non può sentirlo, le orecchie non esistono più. E’ sua moglie Liza che lo chiama. Hanno parlato sei volte. Anche l’infermiera si era portata dietro il cellulare, ha telefonato a un’amica, ha chiesto di chiamare la polizia monegasca. L’ultima telefonata di sua moglie Liza: esci dal bagno, fuori c’è la polizia, non riescono a sfondare la porta blindata. Lui non era uscito. Se davvero c’era la polizia, dovevano esserci anche i vigili del fuoco, l’incendio doveva essere spento. E’ rimasto due ore barricato nel bagno, poi le fiamme sono penetrate dal congegno per la prevenzione degli incendi: lo avevano disattivato da fuori.
Liza voleva che uscisse, lui non era uscito. Sospettava di lei. Poi non c’era più stato tempo per sospettare. Le fiamme l’avevano preso.
L’infermiera è svenuta per i gas. Incredibile, muta, è svenuta senza urlare. Lui si era rifugiato nella vasca, l’acqua gelida lo proteggeva dal fuoco, poi la conduttura è saltata e l’acqua non ha spento le fiamme, è evaporata. Incredibile la velocità con cui l’acqua è evaporata. Ha tentato di uscire dalla vasca. Il parquet era in fiamme. Poi c’è stata la vampata. I gas dal pavimento si sono incendiati. Lui non è svenuto. Non riusciva a credere a quello che stava accadendo. Era terrorizzato. E’ andato a sbattere contro la porta blindata. Non riusciva ad azionare l’apertura elettronica, la centralina si era fusa.
Le fiamme hanno iniziato l’opera su di lui. L’hanno divorato.
L’urlo è stato disumano.
Non c’è più tempo.
Per due ore assediato, nel bagno. L’altro infermiere, Ted e Qualcosa, aveva svegliato lui e l’infermiera che gli dormiva accanto. Era ferito, Ted. Uno squarcio nella pancia. Si teneva il ventre, ne usciva un tratto di intestino. Era pallido, era allucinato, l’infermiere. Li aveva guidati in bagno, al buio. Era penetrato un commando nell’attico, aveva detto l’infermiere. Quattro uomini. Pensavano di averlo ucciso. Erano lì per eliminare il multimiliardario Edmond Jaffa. Ted l’infermiere non era morto. Aveva raggiunto la camera di Jaffa, aveva svegliato lui e l’infermiera. Li aveva guidati al bagno. Il bagno era la panic room. Li aveva blindati dentro. Il commando aveva già appiccato l’incendio: si sentiva il puzzo di bruciato. Dov’era la guardia del corpo? Dov’era Ted?
Dov’erano tutti?
Lui era il potere che sta dietro il potere. Chi era stato? Chi lo stava uccidendo? Erano i cinesi? I cinesi lo avevano aggredito. Lo avevano spolpato. Avevano rivelato ciò che non si può rivelare. I cinesi si preparavano a invadere l’Europa. Per invaderla, ne avevano svuotato le banche. Avevano iniziato dalla sua, la Elite Private Bank – la banca dei potenti. Conti segreti, spostamenti di enormi capitali, appoggio per operazioni di speculazione contro divise monetarie e interi stati. I cinesi l’avevano braccato. Avevano gettato discredito su di lui. Avevano fatto in modo che venisse coinvolto nell’affare Iran-Contras. Avevano assediato i suoi clienti arabi. Lo avevano esposto a debiti incalcolabili. E quando lui era finito, si erano fatti avanti con la proposta d’acquisto. I cinesi volevano le sue proprietà in tutta Europa. Volevano tutti i suoi comparti azionari. I cinesi volevano i suoi clienti: ex presidenti, presidenti in carica, futuri presidenti. Petrolieri. Industriali. Regnanti. I cinesi volevano tenere per le palle la crème. Lui non avrebbe mai venduto ai cinesi. I cinesi stavano per farlo fuori.
Ci erano riusciti.
La torcia umana ebbe un sussulto. Nel buio, la luce delle fiamme era violenta. La torcia umana non poteva più sentire il puzzo di carne bruciata, perché le narici non esistevano più. In ginocchio, divorato dalle fiamme, il tronco incarbonito ancora strideva: uno stridio disumano.
Lo stridio dell’aragosta immersa viva nell’acqua bollente.
Ti sei cibato per tutta la vita di aragoste immerse vive nell’acqua bollente.
Hai tramato. Sei stato potente.
Stai crollando come una torre in fiamme.
Eri nel cuore del potere. Sei alla periferia della vita.
Manca poco, non c’è più tempo.
Non sai chi ti ha ucciso.
Vedi milioni di cinesi, tutti uguali, silenziosi e sorridenti, camminare verso l’Europa.
Una volta hai sognato di essere un’enorme moneta, coniato dentro la moneta, una moneta dal valore immenso, talmente alto da non potere essere scambiata.
Sei la torcia umana. Ecco, ecco il tuo ultimo respiro.
Sei stato assassinato.
L’indifferenza stessa ha fatto della serenità della tua esistenza una maschera. Quella maschera si è sciolta.
La torcia umana si scuote, a terra, un’ultima volta. Le fiamme sono alte, c’è fuoco ovunque. Fuori dalla porta blindata ci sono i poliziotti. Impiegheranno ancora due ore per penetrare nel bagno e ritrovare i resti carbonizzati di due persone, una delle quali fu il multimiliardario Edmond Jaffa.
Fuori, è notte. Su Montecarlo sta scendendo una neve fina e leggera, e da nessuno visti vibrano al vento nelle tele i ragni.
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