Teresa Ciabatti su Persona Cattiva (http://bit.ly/1LDg7YF): “Guardando mia figlia di cinque anni, mi capita di provare nostalgia per la bambina che è stata. Ripenso a quando non camminava, a quando correva nel girello. Ripenso all’esserino minuscolo che è stato, quanto mi manca la creaturina inerme.
Eppure quando lei era l’esserino minuscolo io non la prendevo in braccio, perché sentivo una nostalgia fortissima di quando lei era nella pancia. La meraviglia di una parte di te che diventa altro.
Eppure quando ero incinta non mi toccavo mai la pancia perché mi faceva impressione, dio che impressione, e provavo nostalgia per quando non ce l’avevo. Per il prima, quanto era bello prima, la giovinezza, che però io non capivo, passando giorni e giorni a letto, a lenire il senso di struggimento dell’infanzia perduta, l’unico momento della vita in cui si è davvero liberi, ah se l’avessi saputo, mi sarei goduta davvero quegli anni, quei momenti, sarei stata una bambina felice, invece di rispondere a mia madre che chiedeva cosa avessi, sospirare e rispondere: vorrei essere grande, ma tu che ne vuoi sapere…
Sette anni non tornano più, diceva lei.
E io, alzando la testa dal cuscino: ti prego, vattene.”
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