Nella surreale cornice della festa de l’Unità ho parlato dello stato dell’industria culturale in Italia: ho parlato, in un luogo che non c’è più, di una cosa che non c’è più, in una nazione che non c’è più. Alla fine mi sono pure accalorato. Si sono toccati anche alcuni emblemi del tempo che furono e di quello che arriva ed è già arrivato: Don DeLillo e il suo “Zero K”, Alessandro Natta, Beruschi al Drive In che fa Beruscao, Kurzweil e la Singolarità tecnologica, Kafka sullo stato di cose nella Praga del 1920, David Lynch e Krzysztof Kieślowski unici artisti nella storia della televisione mondiale, Roberto Cingolani e Human Technopole, le corporazioni medioevali e quelle fasciste, Lara Cardella e il suo “Volevo i pantaloni” e, ovviamente, Alfredo Rampi. Questo è il live Facebook dell’intervento. Le domande sono del giornalista di MilanoFinanza Marcello Bussi.