sono ore che sgrano come un rosario di perle nere, fosche. Si dilania la carne, questo è il molosso del protettore. Capiscimi, sorella: l’ora è grave, è sola, non ha sorelle.
Hanno tentato di gestirmi.
Riuscirono a gestarmi.
Devo correre oltre i mondi spettrali e si abbattono sul mio sterno in corsa, astri soli non conosciuti globi, sfere prive di armonia, luci blu.
Visualizza arancione, al centro è un foro, dietro immenso il cielo colore cobalto azzurro e il sole alieno bianchissimo: visualizza e giunge la calma, la nave sprona le abitudini all’abbattimento, le travalica fendendole, si muove vuota.
I convogli della salute suonano le sirene, è allarme.
Capiscimi, è disastro.
Il Cane disse, comprato dal padrone al mercato degli schiavi: “Mi obbedirai come si fa con un medico”.
Io colloquio con le statue – per allenarmi. Così disse il Cane.
Non è costellazione alcuna.
I giochi umani rotolano dalla china delle piccole miserie e dalle pile delle valute creditizie.
Non è più pace ovunque mai.
