“Trasbordo”: una poesia del 1994

E’ stato ritrovato un mio testo poetico che pubblicò la rivista “Poesia” (Crocetti Editore) nel 1994. Faceva parte di un libro, intitolato “Libro bianco”, che andò purtroppo perduto. Ecco la poesia, con la foto che illustrava la sezione dedicata ai miei testi:

TRASBORDO

Il mio battesimo di solo è stato
nel tuo nome che dice: pace

Abitando nel vento i corpi stanchi,
i nostri, saranno tuniche, non più dolori
e che il dolore e questo nocciolo
puro che ci viene incontro e ci spalanca
nelle mani di chi mi viene incontro dice:
abita una parola piccola, una casa piccola
dove il dolore è smesso

Abitiamo insieme la nuova casa dell’amore
ma questa mente che abita non conosce il passo
e i sabati del dolore, le ore bianche
(davanti al suo libro bianco pronuncio i loro nomi:
desiderio, accaduto, basta)

Insieme, mano nella mano, con lacrime, nel sonno
ho sognato questa notte che mi prendevi
e mi scioglievo in te, scioglievo
questa mente della carta, mente incartata

Funzionami, chiedo, mente
tu che sei la sorella, e quanto amore ha dipinto
con la mia mano la mia stanza bianca
dove coprire il capitolo del giorno prima

Ora che io sono stanco, che io sono questo
– guance, pensieri, sentimento –
preparatemi, stanze, alla chiamata dei trasbordi
come bimbi che si sporgono io sono
piccoli uomini del senso, noi diciamo:
basta, accaduto, desiderio
e un vento buono
di fiori farà il corpo, una strada
bianca, lontana, tutta curve e calma
ma con dita bambine capaci di segnare noi siamo
cifre grandi, lacrime, finestre appannate di fiato.

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