Questo che vivo è simile alla considerazione che:
Una immagine della mia esistenza potrebbe essere un’asta priva di una qualunque utilità, incrostata di brina e di neve, piantata storta nel terreno, in un campo rivoltato a fondo, ai limiti di una pianura immensa, in una notte buia di inverno.
e però anche è come potessi dirmi, ma con intensità emotiva in eccesso:
Non è necessario che tu esca di casa. Rimani al tuo tavolo e ascolta. Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato, non ne può fare a meno, estasiato si torcerà davanti a te.
, ma sarebbe da comprendere che:
Chi è amareggiato per la natura del mondo, quindi, non sa che cosa stia facendo e fino a che punto arrivi la sua sfrontatezza. Ignora il procedere armonico delle cose – dalle prime alle seconde alle terze a quelle successive, fino alle cose ultime. Non si deve quindi sminuire la considerazione di stati dell’essere risultano successivi ad altri, ma accettare con equanimità la natura di tutti gli esseri, a principiare da se stessi, opera questa ultima assai difficoltosa da realizzare.