Facciamo coming out: sono una popstar indie, nel senso della casta paria indiana. La mia voce da orrore della segreteria telefonica anni Ottanta compare, in un mixaggio ambiguo e sacrilego nei confronti di Padre Pio e dell’Hip Hop, in uno strepitoso brano de I Camillas, la band indipendente più letteraria innovativa e hardcore da Pesaro ad Alpha Centauri. Il brano “L’armata” è un climax di suono e intensità, a cui fa da sfondo il mio gorgoglio da Farinelli dei poveri. A un certo punto, mi metto a raccontare perfino dei miei incontri con Battiato e Alice, addirittura della morte di Arnold che, come sapete, sembra morto l’altro giorno, ma è deceduto negli anni Zero, ma era scomparso anche prima. Come posso ringraziare i Camillas? Essi sono autori di un libro esorcistico, pubblicato dal Saggiatore, “La rivolta dello zuccherificio. Essi mi hanno immortalato nella periferia dello spettro sonoro al centro di un loro capolavoro. Ascoltate e giudicate da voi stessi: ma assolvete me.