Tra i molti spettri che si aggirano in Europa e nel mondo e nei Mondiali, tra le numerose distopie che insieme alle empatie e alle resilienze compongono l’orizzonte sperequato in cui viviamo, la direzione ostinata e contraria si condensa in un compendio letterario impressionante: è “Uccidi Paul Breitner” di Luca Pisapia, edito da Alegre, nella splendida collana Quinto Tipo, diretta da Wu Ming 1. Lo si presenta stasera a Milano, alle 19 alla libreria Verso (corso di Porta Ticenese 40), io e Tommaso De Lorenzis insieme all’autore. Sarebbe corretto dire che si tratta di un’onda anomala a tema calcistico, perché qui Luca Pisapia compie un’operazione sulla totalità di un immaginario storico e sugli universali che sempre l’immaginario mette in più o meno libera circolazione. E’ una delle narrazioni più politiche, che mi sia stata fatta la grazia di leggere in questo tempo contraddittorio e feroce. Ermeneutica del gioco in sé, in forma di football, costruisce una controstoria planetaria di un mito che continua a trascinare le masse e a verificare la lotta di classe in una globalizzazione del desiderio. Una spystory in forma di storia calcistica definisce i meccanismi della sopraffazione di interi popoli e di continue e riverberanti ossessioni politiche, dalla nazionale palestinese di calcio ai Mondiali dei desaparecidos in Argentina, dalla kermesse iperspettacolare che fu Usa ’94 fino alla Baader-Meinhof, mentre incrociano un etere elettrico le sagome perturbanti delle più eversive mitologie calcistiche, a immagine di una complessità sociale che è andata unificandosi nel tradimento di un sogno: il pallone genera una trance, in cui avviene *di tutto* e quella totalità è la materia del romanzo saggistico di Pisapia. Invenzione di un genere nuovo, a partire da un mélange di generi narrativi, dal nero al comico, dal sociologico al finzionale puro, “Uccidi Paul Breitner” descrive lo stato della macchina mondiale che tritura la fantasia dei popoli, facendola grondare di sangue e di soldi. Non si ricorda una mobilitazione tanto generale di folle oniriche e storicizzate: se si dovesse fare l’indice analitico di questo oggetto narrativo, il libro quasi raddoppierebbe la sua massa. Ci sono dentro tutte e tutti, ma più generalmente tutti, poiché il carattere maschile del predonismo calcistico è effettivo: provate a immaginare qualunque atleta, qualunque allenatore, qualunque capo di stato – c’è sicuramente una pagina in cui appare. Tra svolte romanzesche dumasiane e sintassi ellroyana condotta a intensità altissime, i fantasmi e gli umani si danno a una battaglia, nuovi dèi e nuovi titani, passando per rivoluzioni storiche che mutano forma e assetto di un gioco che ossessiona il pianeta da più di un secolo. I fascismi, le anarchie, i comunismi, le liberaldemocrazie si danno appuntamento in un campo di battaglia totale: che è il cosiddetto rettangolo verde. Stasera alle 19 alla Verso: non pioverà, venite: spalancheremo questo scrigno infinito di saperi e invenzioni, celebreremo uno degli autori più vibratili e potenti dei nostri giorni, che applica una rivoluzione degli spazi in un nuovo modulo: la letteratura totale.