MEMORIALE BAMBOLEGGIANTE E SETTANTINO DEL BIAFRA E DEI FRATELLI CERVI, NEL 28 DICEMBRE DI TUTTI GLI ANNI SEMPRE
Allora eri piccolo, con il lego costruendo la nave astrofisica molto distante dalla polvere in sospensione sopra il bordo della tazza di polvere di cacao di Ovomaltina, con Dino Zoff in una pubblicità standard sulla carta dell’Ovomaltina indossando una maglia nera con colletto clergy della Juventus in porta, a dire di Ovomaltina in un furlano chiuso quasi dialettale nell’accento trattenuto nella torre di ebano di Dino Zoff coi suoi silenzi taciturni e l’andamento di pietra cuoio macchina di legno molto lento ed efficace (prende sempre la palla, non segnano mai), e in questa pubblicità dell’Ovomaltina Dino Zoff appare nelle riviste mi pare, dicendo stringatamente che devi berla, con il latte o l’acqua non importa, e subito arrivavano i genitori piccoli borghesemente a dirti che dovevi rispettare la memoria dei SETTE FRATELLI CERVI AMMAZZATI DAL NAZISMO, in una località oscura emiliana di trebbiatura e campagnolo, in una di quelle case magioni dedicate alle famiglie con molti figli (erano sette), tipiche della famiglia Fratelli Cervi, da rispettare con un sacrario sempre, esattamente come sempre IL BIAFRA con i bambini che non sai cosa darebbero per mangiare il riso bollito nel latte con la pellicola di finta panna e salato, perché hanno pance gonfie spropositate inumane, tipiche dei periodi umani di carestia gravissima, con molte mosche che camminano sampettando sugli occhi semichiusi di cispe dovute alla fame endemica di un intero sottocontinente a sud del mondo detto IL BIAFRA, molti avvoltoi seguono cautamente attenti per uno sciacallaggio dei corpicini appena morti i bambini, non sappiamo dove è questo Biafra e odiamo tutti i bambini che si degnano di voler mangiare quello che avanziamo noi e incombono come una punizione disgiunta dalle botte, ma di ordine morale, noi bambini immorali siamo schiacciati da un ordine morale nel 1975, tutto è bianco e nero e con colori strani evidenziati molto da una realtà che non possiamo mostrarvi nelle immagini di oggi, andiamo a scatti, come Ridolini, come Simpatiche Canaglie che era un telefilm bianco e nero ma pieno di grigio, con i bambini pestiferi che azionavano un’automobile piccola per bambini ma vera e uno che cantava “Al volante di una Ford!” (testo di Rino Ciglio, musica di Franco Campanino), con una peste magra dai capelli a ciuffo di brillantina e una faccia di conglio rotondo con delle efelidi femminili tipiche di bambini anglosassoni CHE SONO DIFFERENTI IN TUTTO PERTUTTO DAI BAMBINI DEL BIAFRA, mangiando marmellate e lo sconosciuto bacon, molti millenni prima del sushi e dell’odierno di Cracco Cannavacciuolo, noi mangiamo chimicamente, il Philadelphia, il Dover nel bicchiere di vetro è un formaggio fuso nel frigor che va a freon e molta salute chimica grazie a tutti gli E-148 in questo tempo dominato DALLA PIETA’ DEI FRATELLI CERVI, sterminati nell’aia cortile con i ruspanti che avevano, ma poi scoprivi che c’era il loro genocidio in un poligono di tiro dell’Emilia, sempre eternamente nel 28 dicembre di qualunque anno nella Seconda Guerra mondiale, dominata dai nazisti, ovunque e sempre i nazisti, dentro i fumetti di un emiliano detto Bonvi, incomprensibilmente nel linguaggio italotedesco per ironizzare sopra i nazisti o nei continui temi nelle elementari sui SETTE FRATELLI CERVI, abominevolmente vittime di una strage di nazisti che non hanno avuto pietà nemmeno per uno di loro, lasciando soli la mamma e il papà dei FRATELLI CERVI, Gelindo Antenore e nomi così, non casuali in quel periodo di anni in bianco e nero, con un’immensa guerra battagliera ovunque, Dino Zoff era l’erede designato dei fratelli Cervi molti decenni da allora, tigoso e umile e orgoglioso nel suo immenso silenzio di solitudine difendendo da solo una porta, prendere sempre la palla o respingerla con un’eleganza di pudore scontroso tipicamente friulano, i friulani sono silenziosi e sopportano in silenzio tutto il loro terremoto, lo riducono a una cosa loro capitata in salotto e rimettono a posto tutto da soli, senza chiedere aiuti ingenti e dispendiosi dati agli amici degli amici di quelli che si lamentano ad Avellino nella Campania, con molte roulotte male in arnese con dieci, quindici figli mostrati ai giornalisti per fare pietà, a De Mita Andreotti Craxi, che vanno a fare i sopralluoghi molto lontani dalla gente comune, Andreotti è un’ente astratto di Partecipazioni Statali e potere aereo ovunque, con la pelle cartacea di fronte alle lettere di questo Aldo Moro da questo carcere, detto Brigatista, un nome fatto di brivido e di stragismo, quando Paolo VI e Moravia salivano sui loro podii ai funerali di Pasolini e di Aldo Moro per morire di lì a poco dentro un immane dispiacere questo Papa che era stato a Venezia Milano prima del conclave e veniva portato sempre su questa sedia sospesa sulle spalle di persone volontarie che lo trasportavano, che bisognava definire “sedia gestatoria”, in qualche modo vicina dunque all’aborto di cui si parla nei manifesti provita verde acqua con un germinativo feto subito dopo l’ovulo spermatozoo, con un cordino ombelicale che dorme e non è umano, è alieno, c’è sempre il divorzio aborto nelle nostre vite insieme a I SETTE FRATELLI CERVI e i BIAFRA, te lo dicono sempre, genitorialmente, anche nella scuola dove c’è il sindacato dei maestri cattivi vicini al fascismo detto LO SNALS, che si impegna oscuramente a garantire delle case apposite agli insegnanti che aderiscono, in dei condomìni ricoperti di klinker fatti apposta solo per gli insegnanti, vanno e vivono lì in quei condomìni, e tutti gli insegnanti dello SNALS detestano i SETTE FRATELLI CERVI e esitano a dare il titolo del tema di quinta elementare su: I FRATELLI CERVI oppure LA BOMBA ATOMICA, che esplode grazie all’URSS USA, in una guerra fantascientifica svoltasi nell’imminente presente, stile DAY AFTER, con esplosione sempre al largo di un’autostrada bloccata di un ingorgo fiume fatto dalle auto di tutti quelli che scappano per sfuggire alla bomba e invece la vedono in un fungo luminoso sull’Autostrada del Sole di qualunque nazione, con una peste bubbonica radioattiva che arriva e li uccide in sei giorni stando sotto una tenda allestita all’impronta, con una dottoressa volontaria in un ospedale di campo volontario, privo di gerarchie e con molte flebo in giro per aria, ma il tema preferibile è I SETTE FRATELLI CERVI, ogni anno per tutti gli anni passati e a venire, a cominciare da quando i nazisti impietosi hanno uccido nel sadismo di quel periodo militare UNO PER UNO I SETTE FRATELLI CERVI figli di Alcide e Genoveffa, che sono rimasti a piangere senza neanche uno dei figli fratelli Cervi, e allora a piangere, a fare finta di piangere, in occasione di questa ricorrenza della Resistenza, che era un momento solidale dell’àmbito civile prima della bomba atomica ma che arrivava lì, a fare esplodere le bombe atomiche nella Nagasaki di Hiroshima, da cui nasceva Godzilla che era una semplice lucertola e poi per l’esplosione della bomba radioattiva e delle radiazioni della Nagasaki di Hiroshima diventava tale, Godzilla, personaggio interpretato da un giapponese coperto di un costume a forma di Godzilla, sopra Tokyo camminava sputando fuoco e arrivavano dei Power Rangers con strane tute tutti uguali ma diverse per il colore, il colore arrivato nei nostri schermi e nelle vostre menti!, con un telecomando di tasti taglienti per i polpastrelli molto duri da premere schiacciandoli, per cambiare il canale, e le mosse di questi Powerr Rangers (uno rosso, uno verde, uno blu, uno giallo), per sconfiggere come Goldrake e poi arrivava Platini e nessuno parlava più dei Fratelli Cervi con i nomi stile Ovidio Ferdinando, neanche del Biafra.