In quanto autore di “Hitler”, il nonromanzo Mondadori che alla prima ristampa tornerà ad avere il titolo originale e cioè “Io Hitler” (qui i materiali), sono stato ospite della trasmissione “M” di Michele Santoro, in onda il 22 giugno su RaiDue alle 21.15. Insieme a me, Enrico Mentana e la storica Simona Colarizi. Qui la registrazione.
2014: l’anno luce dello scrittore Genna
Piccolo spazio pubblicità. Ecco l’anno luce dello scrittore Genna: come si articola e come si propone. A maggio 2014, per la collana Strade Blu di Mondadori, esce il nuovo romanzo, “La vita umana sul pianeta Terra”. Intorno alla stessa data viene pubblicata l’edizione Oscar Mondadori del “Dies Irae”, da tempo fuori catalogo. Intorno a settembre dovrebbe essere disponibile la versione tascabile minimum fax di “Italia de profundis”, titolo attualmente introvabile. E’ stato sottoscritto il contratto per la riedizione Oscar di “Non toccare la pelle del drago”, che verrà intitolato secondo quanto originariamente era: si chiamerà “Gotha” e verranno inseriti tre piccoli capitoli inediti (rimarrà come sottotitolo il titolo attuale, perché lettrici e lettori non riacquistino il libro, se già ce l’hanno). Sono stati firmati contratti per le edizioni Oscar di “Grande madre rossa” (attualmente introvabile) e “Le teste”. Sono stati depositati i contratti per l’edizione e-book Mondadori di “Catrame”, “Nel nome di Ishmael” e “Hitler”. Ringrazio tantissimo Mondadori e Luigi Sponzilli, che dirige gli Oscar, per questa opportunità: i libri passati ritornano disponibili, la backlist è viva – so bene che è un impegno non da poco per una casa editrice, in questi anni. Parimenti ringrazio molto, davvero molto, il mio agente Piergiorgio Nicolazzini di PNLA, per essere riuscito in un’impresa che giudicavo impossibile.
Il Miserabile e Le teste sul Corriere della Sera: “Odio Lopez perché non telefona alla mamma”
• Il Corriere della Sera su Le teste [pdf]
Incontri – L’autocritica dell’autore mentre arriva in libreria il thriller «Le teste», quasi un congedo
«Caro ispettore Lopez, ti odio»
Genna è stanco del suo eroe: non conclude niente, non ha profondità
di RANIERI POLESE
[dal Corriere della Sera, 21.9.2009]
In un dicembre freddo shocking con tanta neve grigia in città, sotto il ghiaccio che sigilla l’Idroscalo di Milano viene trovato il corpo di un pensionato. Accanto al cadavere, i sommozzatori raccolgono un sacco di plastica: dentro c’è la testa decapitata di una ragazza bionda. Parte così Le teste (Mondadori), la nuova (ultima?) indagine dell’ispettore Guido Lopez (in libreria da domani), poliziotto in servizio effettivo dal 1999 quando apparve nel primo romanzo di Giuseppe Genna, Catrame , e da lì ha proseguito per altri quattro titoli. «Lo odio — dice Genna —. E non è solo l’insofferenza per il personaggio, quella che alla fine provava Simenon per Maigret. Odio Lopez, il suo non saper mai concludere niente. È una figura senza profondità, non telefona mai alla mamma, non ha una fidanzata. Non si sa com’è fatto, non viene mai descritto. Serve al meccanismo seriale del thriller, che io però voglio mettere in crisi. Da noi non c’è uno scrittore come Ellroy, non ci sono fiction tv come ’24’ o ‘Lost’, c’è Don Matteo».
Strana, ma nemmen troppo, questa dichiarazione di odio per il personaggio che lui stesso, Genna, ha creato. Infatti, romanzi come Nel nome di Ishmael o Non toccare la pelle del drago non sono e non debbono essere considerati thriller convenzionali (detective in caccia del killer), c’entra sempre la storia più grande, dalla morte di Enrico Mattei alle stragi più recenti. Il ruolo principale, così, finisce per essere quello dei Servizi, delle «strutture parallele», di trame e intrecci dal forte sapore di complotto. Anche ne Le teste , via via che le ricerche sull’identità della donna procedono, mentre dal passato emergono altri casi di vittime decollate, ci si accorge che dietro traspare un altro disegno molto più inquietante, con addirittura un riferimento al filmato diffuso su Internet della decapitazione di Nick Berg, per mano di al-Zarqawi, nel maggio 2004.
«La testa trovata nell’acqua appartiene ai miei ricordi di bambino — racconta Genna —. Avevo 11 anni, i genitori avevano portato me e mia sorella al mare, a Lido Adriano, vicino a Ravenna. Siamo sulla spiaggia, due ragazzi tedeschi stanno uscendo dall’acqua con un sacchetto di plastica trovato sotto le rocce di un moletto. Lo aprono e ne esce una testa di donna. Per anni, tutte le notti ho avuto l’incubo di vedere uscire quella testa dall’acqua del water». E anche il libro riporta quell’episodio, un antico delitto, vittima una prostituta, in cui potrebbe essere implicato proprio il pensionato trovato morto all’Idroscalo. «Per questo romanzo ho usato degli intermezzi, in corsivo. La tradizione del thriller Usa più dozzinale propone sempre questo stratagemma, dando spazio alla voce del folle, del serial killer, che è ovviamente più avanti dell’investigatore. Ma qui, in Le teste, di chi è quella voce? Dell’assassino, o dello stesso autore che continua a girare intorno a quell’antico orrore?».
La città che fa da scenario e coprotagonista in questo freddo delirio, Milano, è una città a degrado avanzato, che continua a voler credere alle sue leggende (Genna dedica una pagina al mito della Milano anni ’50, i poeti e gli artisti del Giamaica) e non vuole percepire la reale situazione di un agglomerato urbano che non funziona più («quando ci fu la grande nevicata, per avere i sacchetti di sale ci si dovette rivolgere a Torino»), dove le aiuole e i parchi sono ridotti a sterpaglia. «Ma anche la mente dei suoi abitanti è un groviglio di sterpi: negli ultimi tre anni il consumo degli psicofarmaci è più che raddoppiato». Milano come avanguardia dell’Italia. «Di un Paese che dalla caduta del Muro ha perso ogni interesse strategico, è scivolato nella periferia di un impero che non ne vuol più sapere, guarda altrove. Ma politici e governanti fanno come se tutto ancora si tenesse insieme».
E i servizi deviati, le strutture parallele? C’è un complotto, così come ce ne sono stati tanti nella nostra storia recente? «Il complotto si iscriveva in un protocollo paranoico che è andato in pezzi. Pensare che dietro quanto accadeva c’era un Grande Vecchio, un Potere occulto, questo serviva per dare coerenza al racconto. E serviva anche a ciascuno di noi, per raccontarci una plausibile spiegazione. Questo paradigma oggi non vale più. Siamo passati a quello che si chiama stress post-traumatico, l’emergenza psichica numero uno dei nostri tempi. Si percepiscono frammenti, pezzi di un’esperienza traumatica, che però non riusciamo più a cogliere nella sua interezza. Così non siamo più in grado di elaborare il lutto, restiamo sospesi in un limbo che somiglia all’inferno. E forse lo è».
In guerra con il suo personaggio (ma quando ha visto che nella nuova «Squadra» televisiva c’è un ispettore Lopez, un po’ si è seccato), in scadenza di contratto («Questo è il mio ultimo libro Mondadori »), Genna torna a lavorare sul suo work in progress, Assalto a un tempo devastato e vile , magma in espansione di saggistica e narrativa, analisi e delirio, epopea crudele delle periferie che un tempo stavano ai margini delle città, e che oggi ormai le hanno conquistate. Questo zibaldone di fatti e pensieri, dopo essere uscito da Pequod e poi da Mondadori, vedrà una terza edizione aumentata da Minimum Fax, primavera 2010. Intanto, dal suo monumentale Hitler è stata tratta un’opera musicata da Filippo Del Corno, che ha debuttato nel Festival MiTo. E di Lopez, del suo ispettore ripetitivo, vuoto, seriale, bisognerà cominciare a fare a meno? «Chi sa, senza anticipare niente su come finisce il romanzo, sto già pensando a una ripresa. Paradossale, all’altezza del tempo devastato e vile che ci è dato vivere».
IO HITLER: la recensione del Sole 24ore
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• MITOblog: l’intervista di F. Del Corno su IO HITLER
• Il Corriere della Sera su IO HITLER
• Estratto dal libretto di IO HITLER
• Audiointervista al regista di IO HITLER
• Il Corriere della Sera – Milano su IO HITLER
• Repubblica – Milano su IO HITLER
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• Le immagini della “prima” di IO HITLER
• Luca Giudici sulla “prima” di IO HITLER
• Il Giorno sulla “prima” di IO HITLER
• Peacereporter sulla “prima” di IO HITLER
• Amadeus sulla “prima” di IO HITLER
• Il Sole 24ore sulla “prima” di IO HITLER
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L’EGO DEL DITTATORE
La pièce “Io Hitler”, su partitura di Filippo Del Corno, rievoca l’ascesa del Fuhrer e il suo legame ossessivo con Wagner. Spettatrice d’eccezione Veronica Lario
di CARLA MORENI
[dal “Domenicale” del Sole 24ore, 13.9.2009]
“E’ quell’Io che cambia tutto. Io, Io, Io: reiterato, ossessivo, in attacco di tutto il conversare. Emblema di solitudine, autoreferenzialità, follia. Perché l’Io che parla in scena è Hitler…” [CONTINUA]
IO HITLER: la recensione di Amadeus
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• Luca Giudici sulla “prima” di IO HITLER
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• Amadeus sulla “prima” di IO HITLER
HITLER PRIMA DI HITLER
di ETTORE NAPOLI
[da AmadeusOnline]
Al Teatro Franco Parenti di Milano è andata in scena la prima dell’azione teatrale Io Hitler su testo di Giuseppe Genna, musica di Filippo del Corno e regia di Francesco Frongia; sulla scena un solo protagonista, Fulvio Pepe, in buca l’Ensemble di Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro. La proposta rientra nella programmazione del Festival MiTo, che anche in questa edizione riserva ampio spazio alla musica contemporanea; il che è sempre un’ottima idea, alla luce dello scarso spazio che – da decenni ormai – le viene riservato.
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IO HITLER: la recensione di Peacereporter
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IO HITLER
di ORESTE TURRI
[da Peacereporter]
Ventuno scene per raccontare, un’ora di azione di teatro musicale, innumerevoli sensazioni e sorprese emotive. Io Hitler, di Filippo Del Corno, su testo di Giuseppe Genna, regia di Francesco Frongia ha debuttato a Milano, al Teatro Franco Parenti, gremito per l’occasione, nell’ambito del programma di MITO.
La scena è ordinata, geometrica: un rettangolo verticale bianco, costituito da due schermi di garza uno sull’altro, nascondono un soppalco metallico corredato da due scale che appaiono l’una perpendicolare al pubblico, a destra, l’altra laterale sul fianco sinistro. Qui si muove il protagonista, interpretato dall’attore Fulvio Pepe – eccellente lo studio della gestualità -, attraverso le linee sobrie del nero metallo. Sale e ridiscende sul palco, gioca con le immagini che scorrono sul tulle e gli effetti di luce che rendono trasparente lo schermo attraversato da installazioni video e immagini storiche realizzate dal regista.
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IO HITLER: la recensione del Giorno
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• Il trailer di IO HITLER
• MITOblog: l’intervista di Filippo Del Corno su IO HITLER
• Il Corriere della Sera su IO HITLER
• Estratto dal libretto di IO HITLER
• Audiointervista al regista di IO HITLER
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• Luca Giudici sulla “prima” di IO HITLER
• Il Giorno sulla “prima” di IO HITLER
LA RECENSIONE – AL PARENTI PER MITO LO SPETTACOLO TRATTO DAL ROMANZO DI GENNA
Hitler in musica, un magnifico orrore
di ELVIO GIUDICI
[da Il Giorno]
MILANO — Giuseppe Genna scrive un romanzo magnifico, «Hitler». Non una biografia, ma piuttosto una serie di flash che illuminano le tappe dell’ascesa non d’un superuomo genio del male, bensì d’un poveraccio senza arte né parte: totale nullità, che sa di esserlo ma finge il contrario, credendoci come solo fanno i più deboli pusillanimi. Ventuno di questi flash, riscritti dallo stesso Genna, divengono stazioni d’un monologo intitolato «Io Hitler» che il festival MiTo ha presentato in prima esecuzione al teatro Parenti.
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IO HITLER: sulla prima rappresentazione
• La scheda dello spettacolo IO HITLER
• Il trailer di IO HITLER
• MITOblog: l’intervista di Filippo Del Corno su IO HITLER
• Il Corriere della Sera su IO HITLER
• Estratto dal libretto di IO HITLER
• Audiointervista al regista di IO HITLER
• Il Corriere della Sera – Milano su IO HITLER
• Repubblica – Milano su IO HITLER
• Luca Giudici sulla “prima” di IO HITLER
Ierisera, la “prima” assoluta di IO HITLER. Il teatro Parenti esaurito in ogni ordine di posti, un inatteso applauso durato minuti. L’incredibile composizione musicale di Filippo Del Corno, magnificamente eseguita dall’ensemble Sentieri Selvaggi, sotto una direzione metronomica e profondamente perturbata di Carlo Boccadoro. I video e la regia di Francesco Frongia. Le scene e i costumi di Giovanni De Francesco. L’interpretazione aritmetica dell’attore Fulvio Pepe. Non ho da esprimere un giudizio sull’esito estetico, quanto sul cammino in gruppo che mi è stato concesso: si tratta della più intensa esperienza intellettuale che io abbia mai vissuto, con menti e cuori che hanno condiviso con me orrore e postura rispetto alla materia dell’opera. Ho ricevuto tanto e devo ringraziare tutti i compagni di questo viaggio nel puro livido, inclusi coloro che ierisera (e stasera, alle ore 21) sono intervenuti a resistere alla lava nera sonora, visiva, verbale che irradia l’azione di teatro musicale prodotta da MiTo. Un ringraziamento particolare a Francesco Micheli, presidente di MiTo, e ad Andrè Ruth Shammah, che hanno permesso questa difficile rappresentazione. Faccio seguire la recensione di Luca Giudici, mente critica e filosofica, redattore di Il Recensore.com.
IO HITLER
di LUCA GIUDICI
Ieri, 9 settembre, al Teatro Franco Parenti di Milano, ho avuto il piacere e l’onore di assistere alla rappresentazione di “Io, Hitler”, di Filippo Del Corno, su testo di Giuseppe Genna, regia di Francesco Frongia, orchestra l’Ensemble Sentieri Selvaggi.
Lo spettacolo è superbo, ed è stato premiato da un interminabile applauso del pubblico, che aveva gremito la sala fino all’ultimo posto disponibile.
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Miserabile F1 sul Corriere della Sera
Oggi, in apertura della sezione Eventi del Corriere della Sera, un resumé della stagione impazzita di F1, che ruota intorno all’immagine attonita dell’occhio disumano di Felipe Massa. Cliccando sull’immagine qui sotto, il file pdf.
Stasera e domani sera al MiTo: IO HITLER. L’articolo di Repubblica
• La scheda dello spettacolo IO HITLER
• Il trailer di IO HITLER
• Il Corriere della Sera su IO HITLER
• Estratto dal libretto di IO HITLER
• Audiointervista al regista di IO HITLER
• Il Corriere della Sera – Milano su IO HITLER
• Repubblica – Milano su IO HITLER
[clicca sull’immagine per la versione jpg]
Del Corno ha musicato le parole di Genna
“Hitler, una maschera che ancora ci inquieta”
Lo scrittore “Quando parlava non era isterico, ma monocorde, con impennate improvvise”
Il compositore “Ho riascoltato i suoi discorsi e tradotto in suoni e ritmi le frequenze della sua voce”
Al Festival MiTo il racconto della vita del dittatore fino alla presa del potere con l´attore Fulvio Pepe e i Sentieri Selvaggi
di SARA CHIAPPORI
Da una parte c´è Giuseppe Genna, scrittore poco accomodante e molto tempestoso con il suo libro più complesso, il monumentale romanzo filosofico Hitler (Mondadori). Dall´altra c´è Filippo Del Corno, compositore colto, curioso e vigile, che ama usare la musica come strumento di esplorazione e narrazione del presente, anche e soprattutto politico. Dal loro incontro artistico (si conoscono dai tempi dell´università, entrambi alla Statale, complice un seminario su Sentieri interrotti di Heidegger), è nato Io Hitler, azione di teatro musicale, secondo la definizione scelta da Del Corno per sottolineare «la forte compenetrazione tra drammaturgia e partitura musicale», al suo debutto questa sera al Franco Parenti (che ne è anche coproduttore) nell´ambito del festival MiTo.
In scena, diretti da Francesco Frongia, che ha anche curato la parte video con immagini in bianco e nero alla Fritz Lang, l´attore Fulvio Pepe e l´Ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro.
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Il Corriere della Sera: «Un Hitler iperrealista per scuotere le coscienze»
• La scheda dello spettacolo IO HITLER
• Il trailer di IO HITLER
• Il Corriere della Sera su IO HITLER
• Estratto dal libretto di IO HITLER
• Audiointervista al regista di IO HITLER
• Il Corriere della Sera – Milano su IO HITLER
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Franco Parenti / L’azione teatrale di Del Corno dal libro di Genna
«Un Hitler iperrealista per scuotere le coscienze»
di DANIELA ZACCONI
La passione civile declinata in senso storico è una spinta creativa forte per il compositore Filippo Del Corno: basta pensare all’opera «Non guardate al domani», sul rapimento di Aldo Moro. Questa ispirazione si concretizza ora in «Io Hitler», azione di teatro musicale proposta in prima assoluta il 9 e 10 al Parenti nell’ambito di MiTo (oggi alle 11.30, sempre al Parenti, il musicista, il librettista Giuseppe Genna e il regista Francesco Frongia la presentano al pubblico).
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IO HITLER: “Kondor” (Rai Radio2) intervista il regista, Francesco Frongia
http://del.icio.us/js/playtagger
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• Audiointervista al regista di IO HITLER

Kondor, trasmissione di Radio2 Rai, in versione estiva condotta da Gianluca Neri e Cinzia Spanò, ha dedicato uno spazio a IO HITLER, intervistando il regista dello spettacolo, Francesco Frongia. E’ possibile ascoltare in streaming l’intervista cliccando sulla freccia qui sotto.
Ascolta l’intervista di Francesco Frongia a Condor [formato mp3]