Stiamo per uscire dal regno delle parole, queste sorelle di metallo pesante hanno abbassato a norma propria la nostra identità: diciamo loro addio, sia pure restando esse, senza la crucialità che veniva loro attribuita nell’epoca del linguaggio fonico. Entriamo nell’era degli stati, in cui sono superate le storie e le costruzioni dell’appartenenza, là dove la questione è unicamente l’attaccamento, l’attrazione e la repulsione. Qui si farà la vicenda del fenomeno umano, la storia avrà ricezione in modo radicalmente diverso e la casualità non sarà che la manifestazione di ciò che un tempo veniva detto: destino. Quale lavoro ti attende, umano, tu, antica talpa…