Alcune considerazioni sulla psiche nel nostro presente, nell’occidente che viviamo, rispetto all’epoca che percepiamo tanto invasa da nuovi protocolli e particolarmente quelli tecnologici.
Qualunque sintomatologia psicopatologica è oggi mutata, non dico rispetto ai tempi di Freud o di Lacan, ma anche rispetto al decennio scorso. Non esiste più la nevrosi. Non si tratta nemmeno di borderlining leggibile. In pratica, il sintomo è aleatorio, il disagio è reale, spesso si esprime per via psicosomatica, la migrazione dei sintomi è continua. Nella negazione di ciò che enunciava la psicoanalisi freudiana, si trova la conferma a quella: il sintomo migra, ma la causa non è né unica né composita. L’eziologia è in stato nebulare, esattamente come la forma del contemporaneo in qualunque applicazione di ordine umanistico e in particolare in ciò che anche solo vent’anni orsono fu la letteratura e ora non è più. La microdissociazione è la macrodissociazione. Gli attacchi di panico, di cui soffre in maniera epidemica la popolazione giovanile italiana, non sono attacchi di panico (e infatti li si cura inondando legioni di pazienti con una benzodiazepina, il Rivotril, che non cura affatto il panico). Il paziente non è più paziente ed è paziente assoluto, come mai non è stato. O la disciplina neopsicologica si occupa di non essere una terapia, come una sorta di farmacologia senza psicofarmaco, e mira a fare emergere un legame di senso tra individuo e realtà, o la psicologia tutta è finita. Sia chiaro che non si considera qui nemmeno nominabile quegli accrocchi orrendi che sono è la consulenza filosofica e il counseling: qui parlo di una riforma seria della psicologia e del passaggio a un ordine per cui non esiste la psicoterapia per come è concepita oggidì. Qualunque disagio di ordine psicopatologico sarà emendato, nelle prossime generazioni, da un’impiantistica che oggi immaginano scienziati a cui danno dei visionari e che, lo si vedrà entro pochi anni, non lo erano: avevano ragione. Resterà il problema del senso, che non sarà curabile terapeuticamente. E’ questo lo sviluppo della neopsicologia e il passaggio fondamentale alla sperimentazione dello stato di semplice coscienza.