Il 20 maggio Milano chiamerà il mondo. Saranno migliaia e migliaia di fratelli e di sorelle, in marcia nel nome dell’uguaglianza e della libera circolazione di persone e storie. La terra non è di nessuno: è di chiunque. L’identità è il cuore: chiunque ha un cuore che batte. Al vertice di tutto c’è la libertà e l’uguaglianza è la base. L’uguaglianza, cittadini, non significa tutta la vegetazione allo stesso livello, una società di grandi steli d’erba e di piccole querce, una vicinanza di gelosie che si castrino vicendevolmente; essa significa, civilmente, lo stesso sbocco aperto a tutte le attitudini, politicamente lo stesso peso dato a tutti i voti e, in religione, lo stesso diritto accordato a tutte le coscienze. L’uguaglianza ha un organo, che è l’accoglimento: bisogna, infatti, cominciare dal diritto ai passi nel mondo. Venite al 20 maggio senza muri: siamo aperti.