
Un saggio formidabile, che è necessario leggere per comprendere in quale futuro si sta inoltrando la nostra specie: “Essere una macchina” di Mark O’Connell, pubblicato benemeritamente da Adelphi. E’ un reportage stupefatto e profondissimo, che indaga le pieghe della rivoluzione transumanista, dal profeta della Singolarità Tecnologica, Raymond Kurzweil, al catastrofista dell’Intelligenza Artificiale, Nick Bostrom, a tutti i teorici dell’upload delle coscienze umane su supporti inorganici o neorganici, fino alle capsule criogeniche Alcor, in cui dormono congelati corpi di milionari in attesa della resurrezione garantita dai prossimi sconvolgenti sviluppi della medicina. Con uno sguardo perennemente stupito e inquieto, avvalendosi di una scrittura brillantissima, Mark O’Connell affronta incontri con personaggi che, soltanto qualche anno addietro, sarebbero apparsi come residui di una new age scientista, mentre oggi si stagliano come avanguardie di una trasformazione a cui il nostro mondo sta acceleratamente accedendo, pronta a stravolgere qualunque percezione, qualunque ciclo di vita, qualunque previsionalità illuministica.
[Per le lettrici e i lettori di “History”, il mio ultimo romanzo mondadoriano: questo di O’Connell è un compendio cruciale, per comprendere il panorama in cui emerge il fenomeno postumano e la narrazione a cui ho lavorato.]