«UNA POESIA NARRATIVA NOIR DI BÉLA TARR»

«UNA POESIA NARRATIVA NOIR DI BÉLA TARR» https://youtu.be/lBwZ-YaUD9U Alto di notte lo sguardo sale con una prosa lenticolare a pena in una nebula di Londra la nave il fiume Tamĕsis che sta a diporto e sulla prua misteriosamente punta un crimine di coppia l'uomo magro e l'altro, più paterno. Tra i cordami e i fusti …

“Momento obituario”: una poesia

MOMENTO OBITUARIO Lo scatto della porta a difesa dell'infanzia l'uomo nero conosce chi sa e sa che morire è tumefatto dall'alcool e dal volto che è viola scuro, livido come un uomo che ha fatto il dovere nella vita: fare incudine, fare martello, crescere i figli e un figlio segreto con i risucchi della minestra …

“Non era questo il tempo dell’amore”: una poesia

Oro sulla città fredda, oro sulla storia. Oro sulla città morta. Vi era un affidavit ai figli, sostavano nelle giuncaglie i rinoceronti dei padri, i giunchi delle madri. A Parigi mio padre era mia madre a un, zona Sorbona, negozietto di alimentari e di pastis e, ricordo?, la pelle tesa nell'architettura a L della piazzuola …

“Giovanni Pascoli”: una poesia

GIOVANNI PASCOLI Sotto la neve, nella neve vibra il vocale e stona male la vita di Giovanni Pascoli. Era un uomo magro che arrampicava per un everest in voci settembrine o decembrine, erano le scrivanie tra cui la dantesca immemore di lettere mangiate dalle tarme in una polvere sua, di voce e strani morti a …

“Lo spavento”: una poesia

LO SPAVENTO Non della fame e della sete, della poesia era il morso. Verdeggiare nel nero dell'alba: "Già ero bambino, già cadavere ero, verdeggiavo nel nero dell'alba". Non leggere più o guardare e non albo o libro, non ero io. O madre, o cosa ultima, difficoltosamente. Limpido Giordano ascolta: l'un, l'altro guarda e del suo …

NEL DECIMO ANNO

NEL DECIMO ANNO a Gisella Nel tuo decimo anno sono avvelenate le date e sconforti, fanno sera, su futuro e ieri eri francamente, le mani, padre. Sinuosamente non è mai figlio una stagione a sera le sabbie nella cripta che è al cimitero sabbia, sali, brine, gemmee. Vito Genna è una turbata pianta in accordo …

“Altra idea centrale”: una poesia per tre poeti viventi

Pensando a certi tre poeti dell'Italia mia, che ho vissuto, stranamente trapassando di tempo in tempo (è incredibile), tre ominazioni così distanti, per le parole e la vita di ciascuno di loro, dal mio 1981 in seguito entrandomi nella vita fino a questo giorno, quando sono esausto e in una felicità che dice: "Non entrare …

“Altra idea centrale”

E poi l'idea centrale era uccidere le mirabelle, o Milo, e i reggimenti della ruggine nelle screziature della mente e amarle, quelle screziature, simili a una figlia ad agosto sulle mattonelle in cotto siculo a due anni, nemmeno, a fare un'arancia a farla rotolare come il pianeta senza asse, non più... "Non più di un …

Poesia – July 19, 2015 at 06:16PM

Ascolta, medico, ascolta, grande madre interiore: fa su di me sera il defunto che sono. Andò a ritroso della nostra corsa il poeta ossuto che cantava in titanio i versi, innamorato di futuro, lo annoiavano le donne e si sparò nel cuore dello spavento un'anima di graffetta arrugginita per raggrincire il padre. Cosa fosse quel …

Una poesia del 1994: “Apparizione e scomparsa”

Un'altra poesia, del 1994, dal "Libro bianco" che stava per essere pubblicato e non lo fu e il manoscritto andò perduto, salvandosi pochi versi, tra cui questi. E' una poesia piena di errori! Strana poesia, strano anno, strana specialità ritornare dentro le settimane del dicembre 1994: le consunzioni risultano sorprendenti, ravviso ombre in una strana …

Una poesia del 1993: “Campana delle divisioni”

Continuo a pensare intorno all'eventualità di pubblicare un libro di poesia. Sono franate tante certezze, anche quella relativa all'incertezza, nel corso di molti anni, dal momento in cui, discutendo con amici poeti, decisi di non offuscare o intossicare un ambiente che mi pareva morente, con versi che mi sembravano mediocri. Fu fondamentale, in questo senso, …

Un’elegia

LUNGHISSIMA ELEGIA MAGRA Giunti al termine degli scisti diciamo: le famiglie sono state ripetute e le infanzie erano occlusioni noi di piombo, di allume, di scempio con violenza hanno fatto santi hanno fatto sangue hanno aperto i bracci. Sotto le Madonie di notte in circolo al fuoco scintillano le braci violentemente, stavano in silenzio, si …