July 04, 2015 at 10:21AM

Alla fine, ora che sono ben più che nella seconda metà, penso che non mi interessa precipuamente di quello che accade in questo stato, amore fortuna relazioni arte, che continua certo a interessarmi in rapporto a quanta grazia e incanto lì si esprime, bensì mi interessa dello stato in sé in cui tutto ciò avviene. Ciò che vi avviene è non la vita, ma espressioni della vita. Che cosa è questo stato in cui vedo e al tempo stesso penso e sento e immagino e trasogno? Come faccio a esperire questo stato? In base a cosa? Questo stato, in cui si manifestano le forme per come le conosco, è stabile e privo di colore, ma al momento mi pare buio. Dentro questo buio avviene la luce fisica, accade quello che io, Giuseppe Genna, sperimento. E io in se stesso? Io è un accadimento o lo stesso stato? Mah. Chi ha detto “mah” in che stato si trova? Mi pare stia al buio, sappia, di non sapere. Lo stato in cui avvengono le parole è più delle parole. Chissà cosa succede quando io, Giuseppe Genna, muore. Speriamo non accadano forme, percezioni, che non sono la mia intima natura, ma accadimenti di essa. E tuttavia non sono abbastanza interessato allo stato in sé, altrimenti non mi chiederei queste cose. Sarei identico a tutto lo stato in sé. Il che è già adesso. È solo una questione di attenzione e potenzialità dell’attenzione. Nel frattempo spero che si sbrighino a laparoscopizzarmi è levarmi la colecisti, ché da una settimana sono ricoverato e a digiuno.

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