“VENIRE QUI A UFO” – BREVE E GROSSOLANA DISTOPIA SALVINIANA

Nell’incredulità panica del pianeta iperconnesso e per il panico dei suoi abitanti, gli alieni si manifestano per la prima volta nella storia umana, forando l’atmosfera e posizionando la nave madre, prima basculante e poi immota, a due chilometri di altezza sopra il centro di Roma. L’umanità impazzisce a qualunque latitudine. Migliaia di device, radar telecamere e smartphone, riprendono il veicolo extraterrestre, che in longitudine copre l’estensione di due quartieri della capitale italiana, la quale diviene immediatamente capitale mondiale, ruolo che le è spettato sempre, in qualche modo, dai tempi del messia in poi. E’ una silenziosa e geroglifica presenza, si attende uno sbarco, un segnale, sono arrivati gli alieni!, quanto lo avevamo sognato!, quanto avevamo atteso questo imbuto della storia, sembrava che tutto convergesse verso questo fatto inaudito e ora è avvenuto, è concreto – ed è a Roma! Il pontefice si ritrae a Santa Marta, è indetto immediato il concistoro, mentre le forze delle nazioni unite convergono su Roma e tutto il Lazio e questo totem monolitico, enormemente grigio e a tratti abbagliante, staziona come una nube solida di polluzione, diossina in cristallo di un incendio da una discarica, una punizione silente anticoegizia e cosmicostorica: miliardi di umani con il naso non insù, ma dentro gli schermi di più varie dimensioni. Panico. Sentori di epidemia mondiale. Dicerie planetarie testimoniano di certi morti risorti. Il papa parla, finalmente, e chiama gli alieni “fratelli e sorelle”. Finché arriva la prima presa di posizione politica a livello mondiale: il vicepremier e ministro per la sicurezza italiana, Matteo Salvini, emana una legge speciale in cui si dichiarano sospesi i diritti di questi pezzi di merda spaziali, cialtroni del cazzo che vengono a ufo (!) qui da noi, pretendono che ce ne stiamo buoni e arrivano per fare i loro porci comodi: porci chiusi! Gliela facciamo vedere noi a questi che s’illudono che siamo una fazza una razza, allora mettiamo la fiducia su questo provvedimento urgente e la vota la maggioranza e passa. Il presidente firma la legge speciale, qualcuno dice che è in contatto telepatico con gli alieni e sa già come andrà a finire e quindi firma con un sorriso ineffabile e forse beffardo e forse no. Spezzeremo le reni agli alieni, ammesso che le abbiano. L?italia è la prima nazione popolare de-extraterrestrizzata e la seguono subito tutte le nazioni, che urlano ai quattro venti, tutte, nessuna esclusa: “Prima gli italiani!”. Allora dall’astronave aliena arriva un raggio perforante, che incenerisce all’istante il ministro degli interni italiani e scompare accelerando verso spazi interstellari. Carbonizzato, il ministro tuona che il popolo è con lui, ma tutti si sono rimessi a giocare su Candy Crush o a guardare i gattini e nessuno se lo fila più. L’ONU dichiara di lì a poco che è abolita l’Italia e il pianeta finalmente, dopo millenni che si è ciucciato la Stivale e i suoi angoscianti abitanti, tira un sospiro di sollievo ed è così che finisce l’universo: primi gli italiani, ma a scomparire. Fine della breve e grossolana distopia salviniana.

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