• Ascolta l’intervista di RadioAlt a Giuseppe Genna
Guido Lopez indaga. All’Idroscalo viene rinvenuta la testa di una ragazza, e le feste natalizie sognate, accarezzate, agognate dall’ispettore, improvvisamente non esistono più. Eppure già Scerbanenco ci aveva avvisati, molto tempo fa: i milanesi ammazzano al sabato. Ma nel libro di Genna c’è anche una sconfessione della letteratura di genere. Con Le teste Genna scrive forse l’ultimo capitolo delle storie dedicate a Guido Lopez, ispettore milanese che i lettori avevano conosciuto con i precedenti Nel nome di Ishmael e Non toccare la pelle del drago. Il fatto che Lopez sia milanese, e che a Milano svolga le sue indagini, non è secondario: perché Genna compone coi suoi thriller un ritratto vivido, puntuale e disperato della sua città, e lo fa grazie a una lingua precisa, ricchissima. Nell’enigma che si addensa attorno ad un grandguignolesco ritrovamento, filtrano temi cari a Genna: intrighi, il complotto, la longa manus della politica che si stende rapace, aggressiva sulla vita dei cittadini di cui pretende di tutelare ordine e benessere.
Dopo Italia de profundis prosegue la ricognizione di uno scrittore dotato sulle miserie e sul degrado del suo Paese.
[Intervista di Matteo Baldi. Edizione Massimo Villa per RadioAlt]